Arlind uno di noi

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

E ora vengono a prendere Arlind, «uno di noi» come giustamente sottolineano i suoi amici.

La scellerata decisione dei quattro consiglieri di stato di confermare l’espulsione di Arlind è figlia di quella deriva xenofoba in corso da ormai decenni nel nostro paese. Da quando negli anni novanta l’Unione democratica di centro scelse di fare degli stranieri il capro espiatorio ideale per guadagnare voti e consensi. E se all’inizio i partiti di centro se ne distanziavano, anno dopo anno si sono allineati fino all’appiattimento odierno, come dimostra il voto in governo dei loro due esponenti. E così, a colpi di propaganda, votazione dopo votazione, la leggi speciali sugli stranieri sono diventate sempre più disumane, perfidamente ciniche. L’astrazione generica dello «straniero da espellere» assume oggi le sembianze umane di Arlind, un adolescente in carne e ossa a cui hanno distrutto il sogno di una vita normale, sradicandolo dalla terra che lo ha visto nascere per condannarlo al nulla in un paese a lui straniero. Per fortuna la solidarietà umana non è ancora morta, come dimostrano in questo caso soprattutto le nuove generazioni. Siamo dunque ancora in tempo per reagire, per fermare la deriva dando spazio a una sana indignazione. Il ForumAlternativo invita tutte e tutti a partecipare alla manifestazione contro l’espulsione di Arlind, martedì 15 aprile alle 17.30 in piazzale della posta a Bellinzona.