di Franco Cavalli
Il primo anniversario della criminale aggressione putiniana all’Ucraina ci ha regalato un’orgia di retorica, ma ben poche riflessioni oggettive e soprattutto quasi nessuna proposta o idea nuova su come si possa uscire dal drammatico stallo in cui si trova attualmente la situazione.
Leggere per credere - Q42
Da oltre due mesi la Gran Bretagna, e soprattutto l’Inghilterra, sono sconvolte da un’ondata di scioperi come non si vedeva da una trentina d’anni.
di Luca Celada, corrispondente da Los Angeles
A fine gennaio quattro membri degli Oath Keepers, una milizia di estrema destra, sono stati condannati a Washington per associazione sediziosa in connessione all’assalto al Parlamento degli Stati uniti il 6 gennaio 2021.
di Gabriele Battaglia, corrispondente da Pechino
Perché la Cina ha repentinamente cambiato la propria strategia di lotta al Coronavirus, ribaltandola completamente? È questa la domanda sulla bocca di tutti i cosiddetti “osservatori di cose cinesi” dalla fine di novembre 2022.
L'ESTRATTO DAL NUOVO LIBRO DI CHOMSKY.
C’è la possibilità di un negoziato? Non possiamo saperlo finché non ci proviamo. Intanto la realtà europea ne esce a pezzi e l’Ucraina viene devastata con il perdurare degli attacchi russi
di Red
Pubblichiamo l’appello promosso dagli economisti Emiliano Brancaccio e Robert Skidelsky e apparso sul Financial Times del 17 febbraio.
di Fabrizio Tonello
Dov’è la vittoria Le classi dirigenti degli Stati uniti sono ossessionate dal mantenere il ruolo egemone del loro paese sul pianeta. L’attuale presidente americano sembra non capire la forza del nazionalismo altrui.
di Tommaso Di Francesco
CRISI UCRAINA. Nell’arco di poco più di tre mesi e per tre volte, il capo di stato maggiore dell’esercito statunitense, generale Mark Milley ha ribadito che, a un anno dall’invasione russa, non c’è soluzione militare al conflitto in Ucraina.
di Francesco Bonsaver
Hans-Ulrich Jost ha insegnato storia contemporanea all’Università di Losanna (1981-2005). Dal 2005 al 2014 ha presieduto la commissione “Documenti diplomatici della Svizzera” ed è autore di numerose pubblicazioni.
L'editoriale - Q42
Ad un anno dall’inizio della criminale invasione russa, il fronte è in stallo. Nessuno si azzarda a fare pronostici per il futuro ed i contendenti sembrano non avere nessuna voglia di pensare a come si possa uscire da questa situazione, che diventa sempre più pericolosa.
Comitato ticinese per la ricostruzione di Kobane
La terra ha smesso di tremare, la gente piange i suoi morti e Erdogan li bombarda. Martedì sera, la Turchia ha attaccato l'area colpita dal terremoto intorno a Tal Rifaat, ha dichiarato Kamal Sido, esperto di Medio Oriente presso la Society for Threatened Peoples.
di Gabriele Battaglia, corrispondente da Pechino
Il ventesimo congresso del Partito comunista cinese è stato unanimemente descritto dagli osservatori internazionali come conferma della tendenza all’accentramento del potere attorno alla figura di Xi Jinping, più che mai segretario del Partito e presidente della Commissione Militare Centrale.
Israele alla deriva
di Michele Giorgio, corrispondente da Gerusalemme
Il nuovo governo israeliano, nel momento in cui scriviamo, non è ancora formalmente nato.
di Beppe Savary-Borioli, di ritorno dal Kurdistan
In un recente articolo sulla questione curda (si veda Q35) avevamo già descritto i pesanti sospetti che gravano sull’esercito turco nell’impiego di armi chimiche contro la guerriglia del PKK e la popolazione civile curda. Quei sospetti sono giustificati?
di Fabrizio Tonello, politologo, Università di Padova
Il grande perdente delle elezioni di metà mandato di martedì 8 novembre è stato Donald Trump, i cui candidati sono stati respinti dagli elettori praticamente ovunque.
di Franco Cavalli
In occasione del decesso dell’ultimo presidente dell’Unione Sovietica, praticamente tutti i media hanno sottolineato come in Occidente Gorbaciov venga quasi idolatrato, mentre nei paesi dell’ex-impero sovietico l’opinione prevalente tra la gente è da poco a molto negativa.
di Federico Franchini
Dopo un 2020 e un 2021 segnati dalla pandemia anche il 2022 è stato molto difficile. Un anno segnato dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze, umane e geopolitiche.
di Francine Rosenbaum
L’autobiografia di Giorgia Meloni, pubblicata qualche giorno prima della sua elezione a Presidente del Consiglio italiano è un innegabile successo editoriale. Le recensioni ditirambiche sono numerosissime e quelle critiche molto imbarazzate.
di Franco Cavalli
Dopo quasi tre anni di pandemia, marcati da infinite restrizioni e soprattutto costellati di lunghi periodi di severissimi lockdown, in Cina recentemente gli operai di alcune grosse fabbriche e la gioventù di parecchie metropoli hanno inscenato grosse manifestazioni di protesta contro la cosiddetta politica dello “zero-Covid”.
di Franco Cavalli
A fine di luglio il giornalista de laRegione Lorenzo Erroi ha discusso al Tendone La Foce a Lugano con Gabriele Battaglia (corrispondente RSI dalla Cina) e Giada Messetti i loro ultimi due libri sulla Cina.
Comitato Ticinese per la Ricostruzione di Kobanê
Nell’oscurità della notte di sabato 19 novembre, aerei dell’aviazione turca del regime di Erdogan hanno bombardato la città di Kobane, simbolo della resistenza alle bande nere dell’Isis, finanziate e appoggiate dallo stesso Erdogan.
di Roberto Livi, corrispondente dall’Avana
La tesi che la crisi imperiale degli Usa comportasse la possibilità di una rapida decadenza dell’egemonia neoliberista è franata in America latina – come pure in Europa, come ha dimostrato l’esito delle elezioni politiche in Italia.
di Fabrizio Tonello, politologo, Università di Padova
Negli ultimi 60 anni i democratici americani hanno avuto parecchi meriti nella difesa delle donne e delle minoranze etniche; il problema è che nell’ultimo secolo hanno iniziato le quattro grandi guerre in cui gli Stati Uniti sono stati coinvolti.
di Gabriele Battaglia, da Pechino
La World Bank ha previsto che a fine anno la crescita cinese sarà inferiore a quella degli altri paesi asiatici presi complessivamente (Cina esclusa): 2,8 per cento contro 5,3.
di Luciana Castellina
È successo quello che ci aspettavamo già da tempo: ha vinto, nell’Italia dove l’antifascismo è iscritto nella Costituzione, Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, che non si dichiara fascista perché è illegale, ma non perde occasione per dar prova di esserlo.
A proposito di Holodomor
di Franco Cavalli
Capita sempre più spesso che si usi in modo poco appropriato, per non dire demagogico, il termine genocidio, ciò che comporta un evidente rischio di banalizzazione della parola.
di Mattia Lento
La storia del partito che ha segnato gli ultimi trent’anni della politica italiana in un nuovo libro di Paolo Barcella.
PIAZZA APERTA - Associazione Svizzera Cuba
di Luca Celada, corrispondente da Los Angeles
Il nome Silicon Valley, sede dell’industria con l’impareggiabile potere di plasmare la nostra quotidianità in maniera intima ed epocale, trasuda progresso tecnologico e un impegno per un mondo migliore proclamato in innumerevoli campagne pubblicitarie.
di Michele Giorgio, corrispondente da Gerusalemme
L’offensiva aerea israeliana di inizio agosto contro Gaza ha confermato quanto sia ancora un cantiere aperto la strategia israelo-statunitense per la riorganizzazione dell’ordine mediorientale sulla base degli Accordi di Abramo del 2020, per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e un certo numero di paesi arabi.
di Yurii Colombo, corrispondente da Mosca
La guerra in Ucraina ha vissuto nel mese di luglio una fase di stallo. L’esercito russo ha faticosamente completato la conquista della provincia di Lugansk alla fine di giugno ma...
L'editoriale - Quaderno 39
Dopo l’implosione dell’Unione Sovietica, il politologo americano ed influente consigliere a Washington Fukujama dichiarò urbi et orbi che il capitalismo aveva definitivamente vinto, che il mondo sarebbe stato ormai unipolare (diretto naturalmente da Washington), minacciando il peggio a quei riottosi che magari non avrebbero voluto capire che aria tirava.
di Bernard Borel, pediatra, Aigle
Per tre settimane ho avuto il privilegio di partecipare, grazie a un progetto della Centrale Sanitaria della Svizzera Romanda (CSSR), alla vita e al lavoro della ONG Madre Tierra Mexico (MTM), che è regolarmente sostenuta dalla Federazione ginevrina di cooperazione.
di Tobia Schnebli*
Uscire da un futuro di guerre
La guerra scatenata dal regime russo il 24 febbraio scorso contro l’Ucraina ha effetti traumatici per le popolazioni colpite in modo diretto dalle operazioni belliche, ma avrà conseguenze molto gravi anche per molte altre popolazioni, soprattutto nel Sud globale con la penuria e il rialzo dei prezzi dei cereali e di molte materie prime.
di Boas Erez
È finita, e secondo il Presidente della Confederazione Cassis, la Ukraine Recovery Conference 2022 (URC2022) è stata un successo. Di certo non ha avuto solo valenza simbolica, e bisogna chiedersi se al contrario non abbia contribuito al consolidamento di pratiche contrarie ai nostri valori di base.
di Federico Franchini
Viaggio a Firenze dove la squadra del Centro Storico Lebowski promuove uno sport popolare e comunitario fatto di tanta passione e impegno civile.
di Chiara Cruciati
TURCHIA. Intervista al rappresentante dell'Hdp in Europa, Fayiz Yagizay: «Non penso che Stoccolma e Helsinki consegneranno i dissidenti.
di Chiara Cruciati
MEMORANDUM ATLANTICO. Nella lista dei desiderata turchi per Svezia e Finlandia ci sono curdi, turchi, scrittori, giornalisti di sinistra e islamisti.
di Fabrizio Tonello, Università di Padova
Non capita spesso, negli Stati Uniti, di sentire i guru della Borsa affermare tranquillamente in televisione che non solo la recessione è alle porte ma che si tratta di qualcosa di “inevitabile” e addirittura “positivo”.
di Roberto Livi, Avana
Il messaggio rivolto al presidente Joe Biden dal vertice straordinario bolivariano, Alba, riunitosi all’Avana il 27 maggio è stato confermato domenica 29 maggio dal risultato del primo turno delle presidenziali in Colombia.
di Yurii Colombo, Mosca
Dall’inizio della tragedia che sta avvolgendo l’intera Europa, di passi in avanti per mettere fine all’“operazione speciale” non se ne sono fatti. Anzi, le trattative tra Ucraina e Russia sono interrotte. Tra la posizione di principio di Volodomyr Zelensky (la Russia deve tornare ai confini del 24 febbario 2022) e la posizione ufficiale russa (Lugansk e Donetsk saranno russe e tutte le zone che verranno conquistate dall’esercito russo potranno decidere il proprio futuro attraverso un referendum) resta uno iato enorme. Sia giuridicamente che politicamente.
di RedQ
Nelle scorse settimane, il ForumAlternativo ha formalmente inoltrato una richiesta di adesione all’Internazionale Progressista (IP), l’organizzazione fondata a fine 2018 su iniziativa di Bernie Sanders e Yanis Varoufakis per ricostruire un’Internazionale per il XXI secolo, una piattaforma che colleghi le lotte sociali in diverse parti del mondo e fornisca soluzioni per il superamento del capitalismo.
di Chiara Cruciati
MEDIO ORIENTE. Prima chiama Putin, poi annuncia: «Ripuliremo Tel Rifaat e Manbij» dalle Forze democratiche siriane. Un corridoio turco largo 30 km, lungo quasi l’intero confine, volto a occupazione permanente e ingegneria demografica. Gli Usa: «Non siamo d’accordo»
di Danilo Baratti*
«Mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento, credo, o il due per mille del PIL nell’acquisto di armi, come risposta a quel che sta succedendo adesso. Una pazzia!» (Papa Francesco, 24 maggio).
di RedQ
Nel fragore delle bombe e dei combattimenti in Ucraina, poco posto è stato dedicato dai nostri media a uno degli eventi più importanti che sono accaduti a causa o sfruttando questa inutile e criminale guerra.
di Vittorio Agnoletto*
USA, UE , India e Sudafrica stanno negoziando in questi giorni un accordo in merito alla moratoria parziale sui brevetti dei vaccini antiCovid, che dovrà essere approvato in sede di WTO (l’Organizzazione Mondiale del Commercio) da tutti i 164 Paesi aderenti, nessuno escluso.
PIAZZA APERTA - Comitato svizzero “Libertà per Öcalan”*
di Anna Maria Merlo, PARIGI
Si chiama Nupes la novità della politica francese, che alcuni già definiscono «storica», Nouvelle Union Populaire écologiste et sociale: la sinistra, a marce forzate in pochi giorni, sta costruendo un fronte unito per le legislative del 12 e 19 giugno.
di Marco Bascetta
Crisi Ucraina Non si parla più di far cessare il conflitto, ma di vittoria, con costi umani ed economici incalcolabili. La vittima politica della escalation a guida angloamericana è l’Ue.
di RedQ
Il fragore delle bombe in Ucraina ha completamente cancellato dall’attualità le notizie sulla pandemia e così ha trovato pochissimo riscontro nei media anche la conclusione abbastanza sensazionale di un articolo pubblicato nella rivista scientifica The Lancet, forse la più importante al mondo, nella seconda settimana di marzo.
di Simone Pieranni, già corrispondente da Pechino
Nel marzo del 2014, qualche giorno prima della «riannessione» della Crimea alla Federazione russa, Pechino e Mosca diramarono un comunicato congiunto, secondo il quale i ministri degli esteri russi e cinesi si trovavano perfettamente concordi riguardo la crisi ucraina.
Comitato Ticinese per la Ricostruzione di Kobanê
Venerdì 22 aprile quattro missili lanciati dell’esercito turco hanno colpito la città di Kobane.
di Yurii Colombo, corrispondente da Mosca
La guerra in Ucraina sembra giunta a un punto di stallo o perlomeno di reload.
di Luciana Castellina già parlamentare europea
La guerra, fino a ieri tante ma tutte lontane, ora vicine, le vittime non più sconosciuti arabi o neri, bianchi proprio come noi, razza occidentale.
di Fabrizio Tonello, Università di Padova
Quando questo articolo arriverà ai lettori il mondo potrebbe essere già stato inghiottito da una catastrofe nucleare oppure, sperabilmente, in Ucraina potrebbe esserci un cessate il fuoco.
di Yurii Colombo, corrispondente da Mosca
I mass-media russi continuano a sussurrare che il 9 maggio durante la parata militare commemorativa per il 77esimo della vittoria della «Grande guerra patriottica» Vladimir Putin sulla Piazza Rossa potrà annunciare la vittoria della «campagna d’Ucraina».
di ForumAlternativo
“Gli obiettivi che ci eravamo prefissati per la prima fase sono stati raggiunti”, dice in un video. No, in questo caso non è stato Putin a dichiararlo. Altrimenti la notizia l’avreste prontamente letta su tutti i portali d’informazione pochi minuti dopo esser stata espressa.
Q37 - L'editoriale (10 aprile '22)
Al momento di battere queste righe, sembrerebbe possibile che si arrivi in tempi ragionevoli ad un cessate il fuoco, a cui seguirebbero trattative diplomatiche che potrebbero sfociare in un accordo che da quanto si può capire ora potrebbe avere i contenuti che qui riassumiamo.
di Alberto Negri
È lecito chiedersi dove stiamo andando a finire? Dovremmo domandarlo a Putin, che ha iniziato questa insensata e ingiustificata aggressione dell’Ucraina condotta come una guerra di annientamento. Che rischia di far sprofondare un continente.
di Gaddo Melani
«Il metodo Giacarta» è una documentata retrospettiva di violenza e orrori che ha per scenario paesi di continenti diversi ma un protagonista centrale: gli Stati Uniti. Il sottotitolo del volume è quanto mai chiaro: «La crociata anticomunista di Washington e il programma di omicidi di massa che hanno plasmato il nostro mondo».
di ForumAlternativo
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi ha promosso, come preventivato, Macron e Marine Le Pen. La sorpresa per molti giornalisti, ma non per noi, è stato il terzo posto del candidato della sinistra radicale Mélenchon, che tallona da vicino la Le Pen (differenza tra 1-2%, alla faccia dei soliti sondaggi).
di Martino Mazzonis
Le terribili immagini e notizie provenienti da Bucha, dove le truppe russe avrebbero ucciso civili a freddo per poi lasciare i loro corpi in strada, cambiano molte cose. O forse no. Questi morti, al momento ritenute credibili da molti esperti di internazionali di fact-checking, rendono Putin un criminale peggiore. E questo complica le cose.
di Michele Giorgio, corrispondente dal Medio Oriente
Sono innumerevoli le sfide e i problemi che i palestinesi affrontano in questo periodo. Sul piano interno la debolezza estrema dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) si riflette nei rapporti con il governo israeliano di Naftali Bennett e nella frattura, ormai insanabile, con il movimento islamico Hamas che controlla Gaza e raccoglie consensi crescenti in Cisgiordania.
di Roberto Livi, corrispondente dall’Avana
Nel tentativo di cambiare l’immagine (visto che non muta la sostanza) della politica degli Stati Uniti nel subcontinente latinoamericano, lo scorso 20 gennaio il presidente Joe Biden ha dichiarato che «l’America latina non deve più essere considerata il cortile dietro casa degli Usa (America’s back yard), ma quello di fronte (front yard)».
di Tommaso Di Francesco
Il commento Dalla dichiarazione del presidente Usa, due scelte occidentali contrapposte: con Putin non si tratta fino al suo crollo; con Putin, si deve negoziare per fermare la guerra in Europa.
di RedQ
Intervista a Fabrizio Chiodo
di Franco Cavalli
Roberto Livi, corrispondente all’Avana dei nostri Quaderni e del Manifesto, iniziava un suo articolo pubblicato recentemente nel quotidiano italiano (30.12.2021) con questa domanda, che molti sembrano porsi a Cuba: «Ma è più difficile produrre un vaccino o la carne di porco?».
Del COLLETTIVO EURONOMADE
1. E infine c’è la guerra. Avevamo pensato che la pandemia fosse un punto di non ritorno, ...
(14 febbraio '22) di Franco Cavalli
Come Asia centrale si definisce quella regione che va dalle steppe siberiane a nord sino al confine afghano a sud e trasversalmente dal Mar Caspio sino al confine cinese. È stato spesso detto che chi controlla l’Asia centrale, controlla il mondo. Un’affermazione forse un po’ esagerata, ma che dà l’impressione dell’importanza geopolitica di questa regione.
PIAZZA APERTA - Monthly Review
di Chiara Cruciati
Il più imponente assalto dello Stato islamico nella Siria del nord-est dal marzo 2019 è arrivato insieme alla neve. Il freddo ha avvolto l’intera regione, ha coperto di bianco Istanbul, Amman, Gerusalemme. E anche Hasakah, alle prese con la riapparizione di un incubo in carne e ossa: il 20 gennaio scorso centinaia di islamisti hanno attaccato la più importante delle città orientali del Rojava.
di Loris Campetti
Chi decide di dichiarare guerra al “nemico”, nel nostro caso la Russia, dovrebbe prima ascoltarlo, per capire meglio chi è e dunque imbracciare l’arma giusta per combatterlo. Anche chi sostiene le ragioni di Putin, convinto che il nemico non è lui ma l’altro, quello che parla una lingua vicina all’inglese e fa guerra per interposta Ucraina, dovrebbe sapere bene chi è colui che difende.
di Yurii Colombo, corrispondente da Mosca
In queste ore, mentre continuano i bombardamenti e gli scontri militari, un po’ in tutta l’Ucraina, si intravvedono dei possibili scenari di accordo tra Volodomyr Zelensky e Vladimir Putin.
di Martino Mazzonis
Le origini della crisi che ha portato alla tragedia in atto in Ucraina. Per uscirne servirà ripensarla e capire come correggere gli errori del passato.
di Tommaso Di Francesco
C’è davanti ai nostri occhi lo spettro sempre più evidente della Terza guerra mondiale, tutta insieme non più a pezzi come denunciava inascoltato papa Francesco. Questa va impedita, non è un ricatto è il baratro nel quale ci siamo inseriti.
di Daniele Nalbone - Micromega
"Un nuovo ‘whatever it takes’ per salvare la pace in Europa è possibile. Sancire la fine dell’espansionismo NATO e UE a est. Ma vedo troppi elmetti in testa e cervelli già spenti, tra putiniani senza ritegno e atlantisti senza memoria”.
di Guido Caldiron
Indagini Come l’ascesa al potere del nuovo Zar si è costruita attraverso la guerra e il nazionalismo. Dalla Cecenia all’assedio di Kiev. Il caso Budanov, «eroe militare» che stuprò e uccise una ragazza di 18 anni a Grozny.
di Franco Cavalli
Riprendo il titolo dell’editoriale di Le Courrier, che per lo sforzo d’obiettività sulla guerra in Ucraina si distingue dal pandemonio mediatico segnato da una profonda russofobia, atteggiamento che ha una lunga tradizione in Europa occidentale.
di Luciana Castellina
No war Non più armi dentro un conflitto già armato ma cervello, mediazione e capacità di imporre la trattativa. E il pacifismo non può essere più un movimento intermittente.
Sull’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo
Commissione Sexta dell’EZLN - Messico
Ai firmatari della Declaración por la Vida: Alla Sexta nazionale e internazionale: Compañer@s y herman@s: Esprimiamo il nostro pensiero e parole su quanto sta accadendo attualmente nella geografia che chiamano Europa:
di Ilan Pappé*
Crisi ucraina La visione di media e classi dirigenti in Occidente è segnata da etnocentrismo e razzismo: dai rifugiati «simili a noi» alle «legittime» invasioni Usa in Medio Oriente fino alla tollerabilità dei gruppi neonazisti. E infine alle politiche di oppressione di Israele nei confronti dei palestinesi.
di C.J. Polychroniou*
L'invasione della Russia in Ucraina ha colto di sorpresa gran parte del mondo. È un attacco non provocato e ingiustificato che passerà alla storia come uno dei più grandi crimini di guerra del 21° secolo, sostiene Noam Chomsky in questa intervista esclusiva con Truthout.
di Franco Cavalli
Nel suo editoriale del primo marzo Lorenzo Erroi, pur senza citare ForumAlternativo, fa chiaramente riferimento al nostro comunicato ‘Contro ogni guerra, né con Putin né con la Nato’ per accusarci di "ammuffito antiamericanismo", in quanto equipareremmo le responsabilità della Nato con quelle di Mosca.
di Tariq Ali*, ilmanifesto
Crisi ucraina L’Ue è stata incapace di fermare l’espansione della Nato, mentre negli Usa commentatori sia liberal che conservatori sapevano che avrebbe portato al conflitto con la Russia
di Yurii Colombo, corrispondente da Mosca
Se la messe di sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea dopo l’invasione dell’Ucraina colpirà gli oligarchi del Cremlino e le grande imprese energetiche - pilastri fondamentali dell’economia della Federazione - avranno però un effetto devastante anche per la stragrande maggioranza dei cittadini comuni russi, ben poco colpevoli dell’avventura decisa da Putin il 24 febbraio scorso.
Vi proponiamo un articolo del nostro corrispondente da Mosca scritto pochi giorni prima dell'inizio della guerra per i nostri Quaderni.
di Yurii Colombo
di ForumAlternativo
Dopo gli 80 giorni di bombardamenti della Serbia da parte della NATO nel 1999, la guerra è di ritorno in Europa con le sue indicibili sofferenze per la popolazione inerme.
dal nostro corrispondente a Mosca Yurii Colombo
La guerra scatenata da Putin la scorsa notte in Ucraina è da annoverare tra quegli eventi che cambiano il corso della storia. Non si tratta più ormai evidentemente solo dell’Ucraina, ma di una sfida su scala mondiale di cui se ne inizierà a capire la portata e le conseguenze.
dal nostro corrispondente a Mosca Yurii Colombo
Il dado è stato tratto, e Putin ha deciso di giocarsi il tutto per tutto riconoscendo le due Repubbliche autoproclamate del Donbass.
di Franco Cavalli
Le Olimpiadi sono una ghiotta occasione per i media occidentali per scagliarsi contro la Cina accusata delle peggiori malefatte, senza che ci sia un minimo sforzo per distinguere le poche informazioni probabilmente vere dalla montagna di fake news...
Sguardi incrociati sul dragone: Simone Pieranni e Alfonso Tuor a confronto
di RedQ
Tutti sanno che le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono in una delicata fase di riequilibrio. Quello che è meno noto, complice la superficialità e il silenzio dei mass media «rispettabili» (e di riflesso dei nostri giornalisti), è che un forte vento di cambiamento spira anche nella stessa Cina.
Il gruppo medico del ForumAlternativo lancia l'appello di raccolta fondi per l'acquisto di una clinica mobile nella regione di Shengal promossa dalla Mezzaluna Rossa.
Prof. Franco Cavalli, oncologo - Dr. Mario Alerci, radiologo - Prof. Pietro Majno-Hurst, chirurgo Prof. Giorgio Noseda, cardiologo - Prof. Olivia Pagani, oncologa
Dr. Beppe Savary-Borioli, medico di famiglia
di ForumAlternativo
Martedì notte sessanta arei delle forze armate turche hanno bombardato tre luoghi simbolo del confederalismo democratico teorizzato dal leader del Pkk Ocalan: il campo profughi di Makhmour nel Kurdistan iracheno (culla di quel sistema politico); Rojava, il Kurdistan siriano (la prima messa in pratica su vasta scala); e Shengal, la regione irachena a maggioranza ezida (la prima realizzazione in una diversa comunità etnico-religiosa).
di Chiara Cruciati, giornalista
Settimo giorno di battaglia intorno alla prigione Sina’a nel quartiere di Ghiweiran a Hasakah, città della Siria del nord-est. L’assalto coordinato da decine di cellule dello Stato islamico, iniziato giovedì sera, è stato disinnescato dalle Forze democratiche siriane (Sdf), ma il carcere – dove sono detenuti circa 5mila miliziani islamisti – resta luogo di rivolta e scontro.
recensione di Franco Cavalli
L’incipit della prefazione del libro, redatta dal nostro amico Ken Loach, riassume bene questo saggio: «Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo.
di Fabrizio Tonello*
I numeri sono spietati: metà degli americani vorrebbe che il paese fosse tagliato in due. Non più Nord e Sud, come durante la guerra di Secessione del 1861, ma repubblicani da una parte e democratici dall’altra
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