Un duro attacco al servizio pubblico

SCuDO, il servizio di cure a domicilio del luganese, ha deciso di dare la disdetta del contratto collettivo di lavoro.

Si tratta di una decisione incomprensibile, dannosa e irrispettosa. Incomprensibile perché il contratto collettivo, in vigore da anni, è uno strumento moderno ed efficace di gestione del personale; dannosa, perché obbliga il personale a lavorare in situazione di incertezza; irrispettosa, perché la soppressione del contratto collettivo significa pure la soppressione di molti diritti per il personale, per esempio quello di disporre di una commissione incaricata di affrontare con la Direzione i problemi di applicazione del contratto. Essa non considera nemmeno il fatto che l’attività in questi servizi richiede un impegno particolare da parte del personale, confrontato quotidianamente con situazioni difficili.

Questa decisione, presa dalla maggioranza di centro‐destra dell’assemblea del Servizio, contrasta con le dichiarazioni altisonanti del mondo padronale sulla bontà del partenariato sociale ed è un preoccupante segnale, invece, del ritorno a metodi gestionali autoritari.

È pure legittimo il dubbio che tale decisione sia stata adottata per favorire i servizi di aiuto domiciliare privati, a scopo di lucro. Non va dimenticato che pure il progetto di pianificazione ospedaliera cantonale elaborato dal Dipartimento della sanità e della socialità prevede smantellamenti della sanità pubblica nelle Valli e la privatizzazione di importanti servizi nel luganese e nel locarnese, per favorire multinazionali finanziarie, come il gruppo Genolier, conosciuto per la sua politica aggressiva contro il personale.

Il ForumAlternativo ritiene che queste scelte danneggiano i cittadini e peggiorano le condizioni di lavoro del personale. Esse vanno pertanto energicamente denunciate e combattute. Per questa ragione il coordinamento del ForumAlternativo aderisce ed invita a partecipare alla fiaccolata di solidarietà prevista per lunedì 19 maggio a Lugano.