Già 20'000 franchi raccolti per i curdi di Kobanê

Kobanê la città curda posta a 5 chilometri dal confine turco e che da mesi era assediata dalle truppe islamiste del cosiddetto Califfato, è stata recentemente liberata al prezzo però di quasi 1'000 combattenti curdi morti. Oltretutto la città è oramai quasi totalmente distrutta ed una gran parte della popolazione civile è fuggita e vive ora in campi profughi provvisori, in condizioni estremamente precarie. L’emergenza quindi non è per niente finita, anche perché diverse località nei dintorni di Kobané sono ancora occupate dalle truppe islamiste. Tutta la zona ha difatti una grande importanza strategica e l’esito di questa battaglia potrebbe perciò essere un momento decisivo della guerra in corso.

Qualche settimana fa un gruppo di medici ticinesi (vedasi appello accluso) ha lanciato un appello per un aiuto concreto ai combattenti curdi e alla popolazione di Kobané. Questo appello ha avuto un notevole successo, tant’è vero che in poco tempo sono già stati raccolti più di 20'000 franchi. L’azione di aiuto medico è coordinata dalla ONG Medico International di Zurigo, che nel passato si chiamava Centrale Sanitaria Svizzera (CSS, nata ai tempi della guerra civile di Spagna) e che conta tra i suoi membri medici curdi ed è in stretto contatto con le strutture medico-sanitarie che si trovano a Kobanê e nella regione.

Buona parte di quanto raccolto è già stato trasferito sul posto, dove verranno comperate medicine e strumenti sanitari di prima necessità. Contemporaneamente ci si sta anche attivando per finanziare l’inizio della ricostruzione, acquistando delle casupole prefabbricate di legno del costo di 5'000 franchi l’una. Quest’ultima azione è stata sostenuta anche con contributi dei governi cantonali di Basilea, Zurigo e della città di Winterthur. Una richiesta simile è in corso di preparazione anche per essere inviata al Consiglio di Stato ticinese.

Il ForumAlternativo, che ha coordinato l’azione in Ticino, ringrazia la popolazione ticinese per la generosità dimostrata, che servirà anche a rafforzare l’esperimento democratico in corso a Kobanê e in tutta la regione della Rojava, quale unica vera alternativa all’oscurantismo fondamentalista.

 

Per ulteriori informazioni:

Dottor Franco Cavalli, 079 621 79 79

Adriano Venuti, 076 377 05 38