La maratona di Bruxelles ha prodotto quanto si temeva: agitando lo spauracchio della Grexit, Schäuble e gli altri suoi camerati hanno imposto alla Grecia privatizzazioni per 50 miliardi, un
ulteriore diminuzione di salari e pensioni (che sono già ben al di sotto del limite dei sopravvivenza) e rifiutando inoltre qualsiasi taglio del debito. Quale possibile compenso. Misure che tutti
i migliori economisti del mondo, tra cui i premi Nobel Stiglitz e Krugman, hanno da tempo definito come demenziali.
E tutto questo per un cosiddetto “pacchetto di salvataggio”, che come i precedenti andrà in gran parte soprattutto a salvare i debiti che le banche tedesche e francesi avevano creato con le loro speculazioni in terra ellenica. Quale paragone storico si può facilmente ricordare che se dopo la seconda guerra mondiale alla Germania (che pure in pochi decenni aveva provocato 100 milioni di morti con due guerre mondiali) si fossero imposte le stesse condizioni, questo paese sarebbe ancora oggi alla fame. E invece le si cancellò completamente il debito e con il Piano Marshall fu inondata di miliardi. Questo fu fatto per ragioni politiche: si voleva evitare che tutta la Germania diventasse socialista, anche perché la gente aveva allora capito che era stato il capitalismo a generare il nazismo e avrebbe voluto un sistema che ne scongiurasse la ripetizione.
È quindi importante rendersi conto che anche le decisioni della maratona di Bruxelles sono fondamentalmente politiche: strozzando la Grecia si vuole neutralizzare il governo di sinistra di Syriza, soprattutto per evitare che nei prossimi anni tutto il Sud dell’Europa si ribelli alle draconiane misure neoliberali imposte da Bruxelles e da Berlino. È quindi ora che tutta la sinistra svizzera ed Europea scenda in piazza a protestare contro chi sta affamando per ragioni politiche il popolo greco, infischiandosene che nel frattempo in quel paese la mortalità infantile è aumentata del 10% e i suicidi del 20%. Il minimo che possa fare il PS svizzero, che aveva salutato con un comunicato trionfalistico il NO dei greci in occasione del recente referendum, sarebbe di organizzare una manifestazione di protesta, anche contro l’atteggiamento inqualificabile dei socialdemocratici tedeschi, che hanno assecondato le misure demenziali di Schäuble. Cento anni fa i “socialdemocratici” tedeschi, votando i crediti di guerra, avevano tradito i loro principi, permettendo così lo scoppio della prima guerra mondiale. Cento anni dopo il loro atteggiamento non è cambiato.