Per i lavoratori e per i piccoli commercianti: NO alla legge sui negozi

Con il voto del 28 febbraio vogliamo esprimere solidarietà al personale del settore della vendita ma anche verso i piccoli commercianti che sono il vero tessuto economico cantonale. La legge in votazione è inutile e dannosa sia per il personale sia per i piccoli commercianti.

Votiamo NO perché la nuova legge peggiora le condizioni di lavoro. Non facciamoci ingannare dalla propaganda: le aperture prolungate dei negozi non sono una necessità della popolazione che ha ripetutatene rifiutato leggi simili. Il turismo degli acquisti e la concorrenza della spesa oltre confine si combattono diminuendo i prezzi e non spremendo sempre di più il personale di vendita. Chi fa la spesa guarda al borsellino non agli orari serali. I promotori politici di questa legge sono gli stessi che rifiutano di aumentare i salari in questo cantone.

Votiamo NO perché la nuova legge non crea nessun posto di lavoro supplementare. Già nel caso delle aperture serali del giovedì nessun nuovo posto di lavoro è stato creato. Le lavoratrici e i lavoratori dovranno subire orari spezzettati e diluiti, rientrando a casa sempre più tardi, sacrificando la loro vita familiare. Altro che mezzoretta!

Votiamo NO perché numerosi giorni festivi, quando le mamme e i papà possono stare con la famiglia, diventeranno invece lavorativi: da due a tre domeniche oltre ai giorni di San Giuseppe (19 marzo), il Lunedì di Pentecoste, Corpus Domini e Ss. Piero e Paolo (29 giugno).

Votiamo NO perché la nuova legge è fatta unicamente per gli interessi dei soliti grandi centri commerciali e comporterà la sparizione di molti negozietti di paese che non potranno reggere la concorrenza. Più di 300 piccoli commercianti hanno firmato un appello per votare NO. Stiamo dalla loro parte.