Ospedali: una decisione (quasi) storica

Beltraminelli, Sanvido e Pellanda: dimissioni immediate

di Graziano Pestoni

 

Bisogna tornare al 2002 per trovare una situazione analoga a quella odierna. Allora si è votato a livello nazionale sulla liberalizzazione/privatizzazione del mercato dell'energia elettrica. I fautori, i gruppi finanziari, avevano investito 20 milioni di franchi nella campagna. Una cifra immensa. Ma i cittadini si opposero.

Anche questa volta la campagna di chi voleva privatizzare gli ospedali è stata potente, con in prima fila il consigliere di stato Paolo Beltraminelli, il presidente dell'EOC Paolo Sanvido, nonché il direttore stesso dell'EOC Giorgio Pellanda. A favore di questa infausta proposta si sono schierate quasi tutte le forze politiche, l'OCST che mai si è distinta nella difesa del servizio pubblico e, incomprensibilmente, l'associazione dei consumatori, l'ACSI. Ma non è bastato. E non sono bastate le pressioni su medici, infermieri e perfino sui pazienti. Il 54.6% di cittadini ha detto NO. Si tratta di una grande vittoria per il servizio pubblico e per la sanità del nostro cantone.

 

Come si ricorderà, la maggioranza del Gran Consiglio intendeva costituire due società anonime a scopo di lucro, d'un lato con settori importanti dell'Ospedale civico di Lugano e il gruppo Genolier e, d'altro lato con la Carità di Locarno e la Clinica Santa Chiara. Due privatizzazioni che avrebbero decretato l'inizio della fine dell'Ente ospedaliero cantonale, costituito nel 1982 proprio perché il privato si era manifestato incapace di offrire una medicina di qualità nel nostro Cantone.

Una proposta incomprensibile dal profilo dell'interesse pubblico. Da questo punto di vista va sottolineata la gravità delle posizioni dei principali responsabili della gestione della sanità i quali, invece di sviluppare le strutture di cui sono responsabili, hanno tentato di smantellarle e di offrirle in regalo ai privati. È evidente che queste persone non possono più essere ritenute idonee a svolgere i loro compiti e dovrebbero dare le dimissioni. Abbiamo pensato di facilitare il loro compito, preparando tre bozze di lettere.

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Paolo Beltraminelli                                                                        Alla direzione

6900 Lugano                                                                                  del Partito popolare democratico

                                                                                                       6500 Bellinzona

 

 

Care amiche, cari amici,

è con infinita tristezza che vi trasmetto questo messaggio. Da decenni, come i più anziani si ricorderanno, attraverso il suo (in precedenza i suoi) Consigliere di Stato il PPD desiderava assumere la responsabilità del Dipartimento ora denominato della sanità e della socialità, allo scopo di privilegiare gli amici proprietari delle cliniche private. Il destino volle che fui io ad assumere questo compito. Come avete potuto constatare ho fatto il possibile per concretizzare questo obiettivo storico del PPD. Sono riuscito perfino a convincere il PLR, la Lega, l'UDC e i vari partitini. Contro il referendum dei soliti scontenti, abbiamo fatto il possibile e perfino quello che sembrava impossibile. Per esempio abbiamo fatto una campagna all'interno degli ospedali, abbiamo ammutolito la maggior parte degli operatori sanitari, medici e infermieri. Abbiamo tappezzato gli ospedali di manifesti formato gigante. Pochi hanno osato esprimersi.

Ho comunque fallito. Vi comunico quindi che intendo rassegnare le dimissioni da Consigliere di Stato. Non vorrei che la mia presenza, sulla scia di questa vittoria, possa stimolare la Sinistra a lanciare un'iniziativa per cantonalizzare le cliniche private.

Vi ringrazio per la possibilità che mi avete concesso di fare una esperienza veramente speciale e vi porgo un deferente saluto.

 

Paolo Beltraminelli

ex consigliere di Stato

 

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Paolo Sanvido                                                                             Al Consiglio di Stato del Cantone Ticino

6900 Lugano                                                                               6500 Bellinzona

 

 

Onorevoli signori,

con la presente inoltro le dimissioni con effetto immediato dalla carica di presidente del CdA dell'EOC, poiché la scelta di privatizzare il nostro istituto è stata bocciata dal popolo. È vero che questa scelta è pure stata condivisa dal CdS, ma ritengo necessario un cambio del vertice, soprattutto se, anche se in forme diverse, si intende proseguire con la politica di favorire il privato. Anzi, sarei dell'avviso che dovrebbero dimissionare tutti i membri del CdA che hanno condiviso la proposta.

 

Con distinta stima

 

Paolo Sanvido

ex presidente CdA EOC

 

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Giorgio Pellanda                                                                             Al CdA dell'EOC

6500 Bellinzona                                                                              6500 Bellinzona

 

 

 

Egregi signori,

vi comunico che rassegno le dimissioni con effetto immediato dalla carica di direttore dell'EOC.

Ormai tutti hanno capito che ho assunto questo compito unicamente per favorire il settore privato.

La mia posizione è ormai indifendibile. Tutti hanno capito che sono come una volpe nel pollaio.

 

Vi ringrazio e vi saluto.

 

Giorgio Pellanda

ex direttore EOC