Insieme per i diritti di tutte e di tutti

MANIFESTAZIONE PER I DIRITTI DI TUTTI E DI TUTTE

Sabato 14 ottobre 2017 ore 15:00 Bellinzona Ritrovo Viale Stazione – Largo Elvezia                  Rompiamo il silenzio.

Mobilitiamoci per i nostri diritti, mobilitiamoci per il cambiamento!

Negli ultimi anni la popolazione straniera ha subito e sta subendo una forte pressione sociale e politica che criminalizza lo straniero e che lo espone ad un ricatto senza via di uscita, obbligandolo ad accettare la sua condizione di sfruttato.

 

Il lavoro precario si è trasformato in esistenza precaria.

Chi non si adegua deve essere eliminato e chi non è più produttivo viene cacciato.

Si colpiscono gli stranieri per sferrare un’offensiva contro i diritti sociali di tutti. In questi due anni sono stati messi in atto dei provvedimenti che escludono i lavoratori stranieri dal godimento di diritti basilari come il diritto al lavoro, alla disoccupazione, alla famiglia e alla salute. Tutto ciò con il solo e unico scopo di fare pressione sulla popolazione straniera affinché rinunci alle prestazioni cui ha pieno diritto, rendendola estremamente vulnerabile sia da un punto di vista economico che sociale.

Questo sistema di smantellamento dei diritti favorisce la messa in concorrenza dei lavoratori, attraverso un ricatto incrociato che colpisce tutti: lavoratori autoctoni, stranieri della vecchia ondata migratoria e nuova generazione di lavoratori migranti, costretti ad accettare la loro condizione di sfruttati, divenendo così lo strumento per favorire la diffusione del precariato e del dumping salariale. Dopo aver sottratto agli stranieri i diritti sociali più basilari, li si vuole privare anche dei diritti civili: nessuna libertà di critica, nessuna libertà di parola. Nessun diritto a reagire davanti ai soprusi e alle ingiustizie.

Gli stranieri devono subire, ubbidire e tacere. Devono restare totalmente invisibili.

 

Noi però non possiamo più tacere: abbiamo il dovere di togliere dall’ombra la condizione dei migranti. Non si può più proseguire sulla strada dell’esclusione e del respingimento: oggi l’imperativo che deve guidare la politica migratoria deve essere ancorato ai principi di accoglienza, solidarietà e responsabilità.

Dobbiamo lottare per un cambiamento radicale, per salvaguardare il diritto di tutte e di tutti alla parità di trattamento e alla non discriminazione, affermando il diritto al lavoro, alla casa, alla famiglia, alla scuola e alla salute.

Dobbiamo lottare contro il peggioramento delle condizioni di lavoro e l’arretramento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Bisogna opporsi a tutte le politiche che favoriscono l’espulsione dalla Svizzera per i disoccupati e per coloro che a causa di questo sistema di forte precarizzazione vengono esclusi dal mondo del lavoro.

Dobbiamo far sentire la nostra voce per chiedere la fine della chiusura delle frontiere, la fine dei respingimenti, la fine delle politiche di controllo e persecuzione dei richiedenti l’asilo.

 

Comitato unitario per una nuova politica migratoria