di Red
L’NZZ am Sonntag di ieri (il settimanale del quotidiano di riferimento della piazza finanziaria zurighese) prendendo spunto dai dati elaborati dall’amministrazione federale delle contribuzioni, peraltro non ancora resi pubblici, ha pubblicato un dossier sull’evoluzione delle imposte sul reddito pagate in Svizzera. Ne approfittiamo per commentare brevemente l’articolo ed evidenziare alcune tendenze in atto.
Innanzitutto emerge una accentuata concorrenza fiscale intercantonale che produce una sorta di competizione tra i diversi Cantoni impegnati oggi a ridurre il carico fiscale. Una concorrenza che tende ad amplificare la forbice delle differenze fiscali tra Cantoni in una sorta di dumping fiscale senza fine. Le conseguenze di questo insensato agire sono purtroppo pagate dalla popolazione e dai salariati, che subiscono i tagli sociali imposti dai diversi Governi cantonali. È quanto sta avvenendo a Lucerna e negli altri cantoni che hanno già concretizzato nuove politiche di defiscalizzazione.
Inoltre quello che appare in tutta la sua evidenza è che negli ultimi anni si è assistito ad un travaso da forme di imposizione diretta alle tassazioni indirette. Anche questa situazione si ripercuote negativamente sulla stragrande maggioranza della popolazione. Come sappiamo infatti le imposte sul reddito sono progressive mente forme di tassazione indiretta sono pagate allo stesso modo dai salariati come dai milionari. Si pensi all’Iva, alle tasse sui carburanti o a quelle sui tabacchi per non fare che degli esempi.
Analizzando i dati pubblicati oggi dalla Nzz possiamo verificare nel dettaglio la situazione ticinese. Ebbene dal 2005 ad oggi persone sposate senza figli che beneficiano di un reddito superiore ai 200'000 franchi hanno conosciuto una riduzione fiscale del 7.2%, coloro che hanno un reddito di 100'000 franchi una riduzione dell’8%, mentre chi dispone di un reddito pari a 50'000 franchi ha visto il proprio carico fiscale aumentare del 10.5%! Senza dimenticare che gli alti redditi possono usufruire di maggiori deduzioni fiscali rispetto alle altre fasce della popolazione.
La Riforma Fiscale ticinese sulla quale voteremo il prossimo 29 aprile rafforzerebbe, tra le altre cose, proprio la concorrenza fiscale intercantonale che comincia ad essere oggetto di critiche anche negli ambienti accademici; favorisce i milionari che pure in questi anni hanno visto aumentare le proprie ricchezze, penalizza salariati e ceto medio e accentua il travaso verso inique forme di tassazione indiretta. Una riforma fiscale quindi da respingere senza esitazioni per evitare che crescano ancora di più le diseguaglianze e si intensifichi la crisi sociale.