I finti paladini della socialità

di Enrico Borelli, segretario Unia Ticino

 

Ma con quale credibilità coloro che negli ultimi anni hanno promosso i tagli alla spesa sociale, mettendo per esempio in ginocchio oltre 800 famiglie private degli assegni integrativi, si ergono oggi a paladini della socialità?

 

La posta in gioco il prossimo 29 aprile è elevata e i sostenitori della riforma fiscale lo sanno bene. In caso di bocciatura popolare di questi ingiustificati sgravi fiscali a favore dei ricchi e delle grandi aziende, difficilmente potranno essere proposti i nuovi e ancora più incisivi pacchetti di sgravi che il Governo è intenzionato a presentare nei prossimi mesi.

 

E così i fautori della riforma cercano di disorientare i cittadini spostando l’attenzione dal pacchetto fiscale verso quello «pseudo-sociale». Un pacchetto sociale la cui inconsistenza è sotto gli occhi di tutti e che è stato pensato con un unico scopo: quello di accrescere le possibilità di approvazione della riforma fiscale. Milioni di sgravi a favore dei ricchi e briciole per le salariate ed i salariati. Perché qualcuno può seriamente pensare che un assegno di 250 franchi al mese versato per 1 solo anno ai neo genitori, o le opache misure a favore degli asili nido possano incidere realmente sulle condizioni materiali e sulla conciliabilità tra lavoro e famiglia di coloro che ne beneficeranno? Se si fosse voluto fare un passo in questa direzione si sarebbe allora dovuto da un lato introdurre un vero congedo parentale e dall’altro avviare una seria riflessione sulle condizioni di lavoro che vivono oggi le donne esposte a salari indecorosi, precarietà e sottoccupazione. La stessa che vivono le operatrici occupate negli asili nido.

 

Nessun patto sociale quindi ma piuttosto un patto di Palazzo siglato tra i gruppi dirigenti dei partiti, che lancia oltretutto un segnale profondamente sbagliato. Quello che in questo Cantone si può parlare di socialità solo in presenza di nuovi e ingiustificati sgravi a favore dei ricchi. Un patto di Palazzo che svuoterebbe le casse di Cantone e Comuni sempre più impossibilitati a far fronte alle emergenze sociali che colpiscono la popolazione e le persone comuni che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e che avrebbe conseguenze quindi davvero pesanti per migliaia e migliaia di cittadini. Pensiamo a tutti coloro che si trovano in assistenza, che hanno perso il lavoro, che non riescono a pagare i premi della cassa malati, che vivono forme di lavoro precario, che hanno salari da fame e che vedono di anno in anno peggiorare le proprie condizioni di vita.

 

Rattrista davvero vedere come anche nel fronte sindacale vi sia chi presti il fianco ad operazioni di questo tipo, e regga la coda a politiche di stampo liberista, che sono la causa del processo di impoverimento di settori sempre più ampi della popolazione. Sindacati e sindacalisti che hanno alzato bandiera bianca e hanno abdicato rispetto ai loro compiti, che dovrebbero essere quelli di organizzare i salariati e promuovere campagne sui luoghi di lavoro per migliorare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e per contrastare precarietà e dumping, come ad esempio quello che vivono le operatrici degli asili nido, e che in caso di accettazione della riforma non vedrebbero modificate di 1 millimetro le loro condizioni materiali. Politiche liberiste che in caso di accettazione della riforma fiscale uscirebbero rafforzate e spalancherebbero le porte a nuovi e forse ancora più dolorosi tagli, gli stessi che stanno vivendo i cittadini di quei Cantoni che negli anni hanno favorito le politiche di defiscalizzazione.

 

ll Governo ed i sostenitori della riforma fiscale gettano fumo negli occhi dei cittadini, tendono a disorientare la popolazione esponendoci tutti ad un vero e proprio ricatto. Vuoi le misure sociali (meglio sarebbe definirle pseudo-sociali visto la loro pochezza)? Accetta gli sgravi fiscali per i milionari.

 

Non lasciamoci ingannare. Il prossimo 29 aprile saremo chiamati a votare esclusivamente sulla riforma fiscale, una riforma da respingere senza alcuna esitazione.