Se passa la riforma alle famiglie aumenteranno le tasse

José del Romano Partito Socialista

 

Nascondere le votazioni dietro slogan nebulosi e menzogneri ormai è diventato una regola: l’ultimo esempio è la “No Billag”, in realtà si trattava di “No SSR”. Anche per il 29 aprile vige questa regola: si sente parlare di asili nido e ghigliottine, quando invece si va a votare su 7 articoli di legge riguardanti esclusivamente la tassazione.

 

Riassumendo il testo in votazione saranno abbassate le tasse, ma non a tutti: solo a chi possiede più di 1.38 milioni (art. 49 cpv1), addirittura saranno più che dimezzate alle imprese che fanno utili: si passerà dal 9% al 4% (art. 79). Secondo il governo, il costo complessivo di questa operazione sarà di CHF 52.5 milioni.

 

Con la politica di austerità degli ultimi anni chi ha pagato di più è stato il ceto medio, quel 60% di popolazione che semplicemente lavora e non ha bisogno di nessun aiuto, ad esempio le coppie con un salario complessivo di CHF 9’000. L’anno scorso ci sono stati alcuni adeguamenti fiscali, sono state corrette le stime degli immobili, così alle famiglie con casa di proprietà sono aumentate le tasse. Sono state adeguate le deduzioni per l’uso del veicolo privato dal domicilio al luogo di lavoro, dunque ai pendolari sono aumentate le tasse. Se passa questa legge ai comuni mancheranno 16 milioni, perciò si dovranno alzare i moltiplicatori e queste famiglie saranno chiamate a pagare di nuovo. A questo punto le domande sorgono spontanee:

 

  • Ci sono voluti anni di fatiche e sacrifici per permettere al governo di annunciare un preventivo in pareggio, davvero il cantone può già permettersi di rinunciare a 52.5 milioni?
  • Questi 52.5 milioni come verranno coperti? Ci saranno altri adeguamenti sulle deduzioni fiscali o tagli alla spesa pubblica?

 

  • È giusto ridurre di oltre la metà le tasse sugli utili?

 

  • Ma soprattutto, perché il Consiglio di Stato vuole applicare la regola della ghigliottina, visto che la riforma fiscale non finanzia il pacchetto sociale?

 

Queste sono domande a cui non si può rispondere argomentando soltanto con asili nido e riforma sociale.