di Elena Fiscalini
In gennaio il Gran consiglio ha respinto la mozione di Pelin Kandemir Bordoli che chiedeva l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione. Un’opportunità sprecata, perché con poco impegno si poteva raggiungere un risultato significativo nella regolamentazione del mercato dell’alloggio.
Da anni in Svizzera e in particolare in Ticino le pigioni sono in continua ascesa e la ricerca di un alloggio per molti inquilini è diventata una caccia al tesoro. Ogni cambio, poi, è l’occasione più sfruttata per aumentare la pigione senza che vi sia un motivo giustificato. In Svizzera tra il 2016 e il 2017, 400'000 economie domestiche hanno traslocato, nella maggior parte dei casi le pigioni sono state modificate. Ciò è possibile quando il mercato immobiliare è teso e c’è scarsa disponibilità di alloggi vuoti ad un costo ragionevole.
Il formulario ufficiale ad inizio locazione è un modulo predisposto dal cantone dove viene indicato quanto versava il precedente inquilino e l’eventuale aumento con la relativa motivazione. Se questo aumento non è giustificato l’inquilino può contestare la pigione iniziale.
Il formulario è uno strumento efficace per controllare gli aumenti, che potranno, come sinora essere applicati, se motivati. Il formulario crea trasparenza e contribuisce a far sì che la relazione fra inquilino e proprietario sia corretta. Il suo uso si applica sia al settore abitativo sia a quello commerciale. In molte città del Cantone, i commercianti denunciano grosse difficoltà a far quadrare i conti, fra le cause ci sono i canoni di locazione troppo alti. Impedire rincari abusivi, significa contribuire a permettere la sopravvivenza a tanti commerci che si trovano, loro malgrado, con l’acqua alla gola.
Negli ultimi mesi il tasso di sfitto è leggermente aumentato, grazie anche all’effervescenza riscontrata da anni nel settore edilizio. Nel giugno 2017, l’1.59% delle abitazioni risultavano vuote. (USTAT 2017) Il 20% di esse erano offerte in vendita e il 27.8% era costituito da alloggi costruiti o ristrutturati di recente, notoriamente con canoni elevati. Tenuto conto di queste indicazioni il tasso di sfitto degli alloggi abitativi si riduce di molto rispetto quello indicato , e si avvicina o resta al disotto della percentuale che indica la penuria (1-2%), condizione essenziale per introdurre il formulario ufficiale. Le statistiche non riportano dati, che sarebbero più significativi per capire cosa veramente compone il tasso di sfitto. Ad esempio non si conosce il costo delle abitazioni vuote, un indicatore che contribuirebbe a dare una visione più chiara del mercato.
L’introduzione del formulario può anche servire a monitorare meglio il mercato e a indirizzarlo verso i reali bisogni, ad esempio gli alloggi sociali, che negli anni a venire spariranno dal mercato. Nel 2025 non ci sarà più alcun alloggio sussidiato. Infatti dal 2018 al 2025, gli ultimi 3800 alloggi perderanno i sussidi federali e cantonali e saranno immessi nel libero mercato. Saranno presumibilmente ristrutturati perché tanti non hanno goduto di una regolare manutenzione, altri saranno venduti. In ogni caso non saranno sostituiti ,nel medio termine, da altrettanti alloggi a pigione sostenibile. Anche i pochi interventi suggeriti dal Piano cantonale dell’alloggio non esplicheranno i loro effetti, considerati i ritardi, i necessari tempi decisionali e la mancanza o quasi di operatori senza scopo di lucro attivi nel nostro Cantone.
Sono tante quindi le ragioni a sostegno dell’introduzione del formulario, ed è per questo che l’ASI si è fatta promotrice del lancio dell’iniziativa popolare “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione. L’iniziativa è promossa oltre che dall’ASI, dall’Associazione ticinese delle famiglie monoparentali e ricostituite, ForumAlternativo, GISO, Montagna Viva, OCST, PC, PS Ticino, UNIA, USS, I verdi del Ticino, VPOD. La sostengono Caritas Ticino, MPS, SIT.
Un'iniziativa da sostenere, da firmare e da far firmare.