BeltrArgo e il paese degli unicorni

di ForumAlternativo

 

Nel presunto pacchetto sociale promosso per ricattare la popolazione a ingoiare gli sgravi, c’è il bonus nascita di 3mila franchi partorito dalla fervida mente di BeltrArgo. Costo stimato, 4.5 milioni di franchi l’anno.

 

Giuliano Bonoli, professore di politica sociale all’Università di Losanna, al giornalista del Caffè che gli chiedeva quali fossero gli aspetti critici di questa proposta, rispose:

“Dal punto di vista della politica sociale questo tipo di bonus non viene considerato un intervento molto valido. Certamente la famiglia si ritrova con questi soldi in più in tasca, ma è una tantum. Un pagamento regolare sarebbe più indicato per un’infanzia che dura a lungo e non si esaurisce certo nel primo anno. La dipendenza economica dei figli, in media, si protrae infatti fino ai 18 anni”.

E il professore aggiungeva: “Questi bonus servono soprattutto per finire in prima pagina sui giornali così da mostrare che si fa qualcosa per le famiglie».

 

Il giornalista gli chiese allora: quale strada andrebbe invece percorsa dalla politica?

"Se si vuole davvero fare qualcosa per le famiglie, sarebbe molto meglio usare questi soldi per gli asili nido o per gli assegni familiari stabili”.

 

L’esatto contrario di quanto fatto dal Ppd BeltrArgo, che ha massacrato la politica familiare cantonale, riducendo nei soli ultimi due anni di 18 milioni di franchi gli assegni integrativi e di prima infanzia, veri sostegni economici duraturi alle famiglie in difficoltà. Con incredibile strafottenza, la stessa dimostrata con lo scandalo Argo, il ministro Ppd vorrebbe far credere ai cittadini che il bonus bebè sia un passo avanti per le famiglie e per questo valga la pena regalare 52 milioni a ricchi e grandi imprese.

 

Per ricordare al ministro BeltrArgo che il Ticino non è il paese degli unicorni, è importante votare No alla riforma fiscale il 29 aprile.

 

 

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