Un convinto No alla riforma fiscale

Simona Buri PS Lugano

 

Sempre meno cittadini vanno a votare, ma nessuno si è mai chiesto il perché. Chi non è politico e non lavora direttamente su certi dossier ha diritto di essere informato, di poter ponderare la sua scelta sulla base di dati oggettivi ma valutati secondo la sua sensibilità e i suoi principi.

Le informazioni che riceve non possono essere strumentalizzate e tanto meno non veritiere.

 

La gente ascolta dibattiti, legge articoli o post sui social, ma è sempre più difficile che possa farsi un’opinione ponderata e neutra perché riceve informazioni tendenti più a far passare un’informazione partigiana che a fornire una valutazione imparziale che dica come stanno veramente le cose!

 

Presto andremo a votare sulla riforma fiscale ed io desidero dire solo due cose: la prima è che la riforma fiscale e quella sociale sono slegate, quindi in giro troppi pinocchi fanno pressione sulla popolazione dicendo che se voterà NO alla riforma fiscale, andrà a cadere anche quella sociale: basta quindi con le menzogne! La seconda è che le finanze del Cantone non sono pronte per accogliere una riforma fiscale senza apportare tagli alle spese che andranno con buona certezza a colpire il sociale.

 

Non stiamo parlando di noccioline: ciò che il Cantone non incasserà con lo sgravio di questa riforma fiscale mancherà nelle sue casse e la storia insegna che, solitamente, per riequilibrare i conti si taglia sul sociale! Se si incominciasse a preoccuparsi veramente del ceto medio e dei lavoratori, a fare in modo che vengano degnamente retribuiti, i costi sociali diminuirebbero, molte famiglie non si troverebbero in difficoltà e allora si potrebbe eventualmente pensare ad una riforma fiscale!

 

 

TORNA ALLA HOME