SÌ all’iniziativa “Moneta intera”

Enrico Geiler, Iniziativista

 

Per capire l’iniziativa “Moneta intera”, che andrà in votazione il prossimo 10 giugno, è necessario capire come funziona il sistema monetario. Dapprima fate tutti un piccolo esperimento: prendete in mano una moneta, una banconota e una carta di credito e leggete cosa ci sta scritto.

Sulla moneta c’è scritto “Confederazione svizzera”, sulla banconota c’è scritto “Banca nazionale svizzera” e sulla carta di credito c’è scritto “Visa”, “Mastercard”, ecc. Ciò significa che quel mezzo di pagamento appartiene all’ente indicato.

 

Monete, banconote e denaro scritturale (è quello elettronico che circola sui nostri conti correnti) sono mezzi di pagamento che hanno sostituito le pecore e il sale d’un tempo e che permettono all’economia di funzionare. Questi mezzi di pagamento li possiamo solo “utilizzare” ma non ci appartengono.

 

Un po’ di storia

 

Alla fine del 19. secolo la Confederazione emetteva le monete metalliche mentre quasi ogni banca (inclusi alcuni Cantoni) emetteva le sue proprie banconote. C’erano persino banche che non accettavano le banconote delle altre banche perché senza copertura, ecc.

 

La confusione era enorme. Dopo varie crisi finanziarie, all’inizio del 20. secolo fu creata la Banca nazionale svizzera a cui in votazione popolare fu concesso il monopolio dell’emissione di monete e banconote e della politica monetaria. Nella Costituzione federale e nella legge (Legge federale sull'unità monetaria e i mezzi di pagamento LUMP, Art. 2). non si parla della moneta scritturale per cui legalmente questo mezzo di pagamento è indefinito, comunque sia NON è legale e non è “franchi svizzeri”. Le banche private incominciarono dunque a creare dal nulla moneta scritturale o elettronica (per esempio concedendo crediti ipotecari o per investimenti per conto proprio in beni patrimoniali). Conseguentemente la massa monetaria crebbe molto di più dell’economia reale creando pericoli vari tra cui inflazione e bolle immobiliari e finanziarie. Oggi la massa monetaria in circolazione ammonta a circa 640 miliardi di Frs di cui il 10% è composto da monete metalliche e banconote, mentre il 90% della massa monetaria è moneta elettronica (moneta scritturale) emessa dalle banche private. La grave crisi finanziaria del 2008 fu la conseguenza di un’eccessiva e incontrollata concessione di crediti ipotecari incentivata dalla facilità di creare denaro dal nulla. In seguito le banche (soprattutto americane) incorporarono i crediti inesigibili in fondi che furono venduti nel mondo intero. Poi il castello di carte crollò… A pagare furono tutti, compreso il piccolo investitore privato e i contribuenti. Anche per l’UBS la perdita fu enorme e la banca evitò il fallimento solo grazie a un consistente aiuto della Confederazione (poi rimborsato).

 

Da ricordare che in Ticino la Banca dello Stato fu fondata circa 100 anni fa a seguito del fallimento di tre importanti banche ticinesi che causarono gravi perdite a molti ticinesi. Conseguentemente la Banca dello Stato gode della garanzia dello Stato. Da ricordare pure il fallimento della Banca Vallugano del 1971 e lo scandalo Texon – Credito Svizzero di Chiasso del 1977.

 

Il meccanismo, il sistema della riserva frazionaria

 

Una banca commerciale privata (UBS e CS in primis) crea del denaro semplicemente aprendo un conto sul quale iscrive di partenza l’importo richiesto dal cliente. Su questo importo, entro il 20 del mese, la banca deve accantonare un piccolo importo di riserva (la riserva frazionaria) del 2,5 %. Considerato che la moneta elettronica in circolazione ammonta a più di 500 miliardi, anche solo il 2,5 % è sempre un importo notevole che le banche devono immobilizzare. Così il sistema penalizza le piccole banche che hanno meno depositi a cui attingere. Mediante varie scappatoie contabili tra cui una compensazione interbancaria, spesso le banche riescono a evitare di costituire tale riserva, anzi, a tal fine possono persino farsi imprestare dalla BNS l’importo necessario. E visti i tassi negativi attuali la manovra è redditizia…

 

Per le banche più piccole è più conveniente prelevare il denaro dal mercato dei capitali, ovvero farselo imprestare da una banca più grande. Tuttavia a monte, ovvero all’origine, c’è sempre una creazione di denaro dal nulla. Conseguentemente persino molti dipendenti delle banche e certi economisti ignorano la vera origine del danaro elettronico convinti che provenga dai risparmiatori, dalla BNS, dal mercato dei capitali o dal capitale proprio. Il sistema della riserva frazionaria vige in tutto il mondo, tuttavia il tasso varia dallo 0% al 45%.

 

Il meccanismo, il debito

 

Nel sistema attuale ogni importo di nuovo denaro emesso rappresenta un debito, vale a dire che i soldi prestati devono essere restituiti. Teoricamente se tutti i debitori restituissero contemporaneamente i soldi ricevuti in prestito, non ci sarebbe più denaro in circolazione. Se ne può dedurre che per far funzionare il sistema economico-finanziario attuale le banche devono concedere continuamente dei prestiti e qualcuno deve costantemente indebitarsi. Dato che il debitore deve pagare un interesse sul debito, è necessario creare ulteriore denaro per pagare questo interesse, quindi altri debiti per pagare questi interessi, e così via. Questo semplice principio ha per conseguenza una continua crescita della massa monetaria e degli interessi pagati che ovviamente vanno a chi concede il prestito, ovvero alle banche e ai loro azionisti. La continua e inesorabile crescita della massa monetaria, ma soprattutto del denaro scritturale e relativi debiti, trascina con sé la crescita forzata di tutta l’economia con tutte le note e nefaste conseguenze.

 

Il meccanismo, il signoraggio

 

Nel passato solo i signorotti avevano il diritto di battere moneta. Però se produrre una moneta da 1.- Fr costava 20 centesimi, il signorotto spendeva questa moneta per il suo valore nominale (è quello che c’è scritto sulla moneta), ovvero per 1.- Fr. La differenza tra il costo di produzione di 20 centesimi e il valore nominale di 1. Fr, ovvero 80 centesimi, lo intascava il signorotto che così si arricchiva enormemente.

 

Immaginatevi di scrivere su un foglietto di carta il numero “100” e poi di presentare questo “biglietto” alla cassa di un supermercato. Non funziona, anzi, è proibito! Se in un delirio di ipotesi funzionasse, il signoraggio sarebbe rappresentato dai 100.- Fr meno il costo della vostra carta e della vostra penna, ovvero circa 99,98 Fr. che potete utilizzare per i vostri acquisti. Per voi sarebbe un vero affare! Eppure le banche possono farlo. La produzione del denaro scritturale non costa nulla perchè prodotto con la tastiera del computer, mentre il signoraggio è rappresentato dagli interessi che la banca può chiedere su questo denaro creato dal nulla o dai profitti conseguiti investendo questo denaro scritturale. Questo privilegio delle banche è ingiusto anche nei confronti delle altre ditte e imprese che il denaro devono guadagnarselo lavorando sodo.

 

In Svizzera le monete metalliche sono prodotte dalla Zecca federale. In seguito la Confederazione vende queste monete al loro valore nominale alla Banca nazionale. Il signoraggio che la Confederazione ricava ogni anno da questa operazione ammonta a diverse decine di milioni di franchi. È buona cosa che questo signoraggio vada a beneficio della collettività, perchè i mezzi di pagamento in circolazione sono uno strumento di pubblica utilità e rappresentano un servizio pubblico che deve essere gestito unicamente dallo Stato. Per contro le banconote vengono emesse dalla BNS che le presta (assieme alle monete metalliche) alle banche. Il signoraggio è rappresentato dal piccolo tasso di interesse richiesto dalla BNS.

 

Per curiosità citerò le AmLire (american lire), valuta stampata e utilizzata dagli Americani in Italia durante il secondo conflitto mondiale e con la quale gli Americani si pagarono tutta la campagna militare italiana. La Banca nazionale italiana fu poi obbligata ad accettare queste AmLire per un importo di svariati miliardi, fatto che per questo istituto costituì un grosso debito iniziale con strascichi fino ai nostri giorni. Ovviamente l’enorme signoraggio andò tutto agli americani.

 

Il meccanismo, la proprietà dei mezzi di pagamento

 

Come abbiamo visto le monete metalliche e le banconote sono mezzi di pagamento di proprietà della BNS che tra gli altri compiti deve metterne a disposizione a sufficienza e in una forma moderna e maneggevole. Sono inoltre gli unici mezzi di pagamento legali perché sono gli unici contemplati nella Costituzione federale. Questi mezzi di pagamento appartengono alla BNS e sono garantiti dalla BNS. Distruggere o danneggiare intenzionalmente monete o banconote della BNS è reato.

 

Diversa è la situazione per la moneta scritturale che tuttavia è creata elettronicamente ed è messa in circolazione dalle banche private. Conseguentemente questo mezzo di pagamento elettronico è di proprietà della banca che lo emette o lo possiede e che consente ai clienti/correntisti/debitori di utilizzarlo. Ne consegue però che se una banca fallisce tutto il denaro scritturale presente nella banca (per esempio sui conti correnti dei clienti, ecc.) viene incluso nella massa fallimentare e probabilmente per il cliente questo denaro è perso.

 

Esiste un fondo di riserva creato dalle banche e che dovrebbe servire per risarcire perdite fino a 100'000.- Fr. Tuttavia il fondo ammonta a “soli” 6 miliardi di Frs, pochi a fronte di depositi per oltre 800 miliardi. Dunque assolutamente insufficiente in caso di fallimento di una grande banca o di una crisi sistemica. Conseguentemente deve essere chiaro a tutti che il denaro sui nostri conti oggi NON è sicuro.

 

Il meccanismo, da dove viene e dove va il denaro scritturale creato dal nulla?

 

In Svizzera la massa monetaria (M1 = il denaro circolante) è di circa 640 miliardi di Frs. Di questi circa 5 miliardi sono monete metalliche, circa 90 miliardi sono banconote e circa 550 miliardi sono rappresentati dal denaro scritturale sui conti correnti.

 

La maggior parte del denaro scritturale è creato dalle grandi banche (UBS, CS) che poi lo prestano anche alle banche minori tramite il mercato dei capitali. Le grandi banche sono “troppo grandi per fallire” perchè il loro crollo comporterebbe la perdita del denaro per numerosi clienti e perché ne risentirebbe il traffico dei pagamenti. Per questo motivo lo Stato federale è già intervenuto per salvare l’UBS. Da notare che le grandi banche svizzere sono controllate da una maggioranza di azionisti stranieri. Conseguentemente bisogna chiedersi se la nostra politica monetaria, contrariamente a quanto prescrive la Costituzione federale, sia in mano straniere.

 

L’80 % del denaro scritturale creato dal nulla confluisce verso i mercati finanziari dove si specula e si creano inflazione e bolle speculative e finanziarie da cui le note e ricorrenti crisi finanziarie (come nel 2008). Solo il 20 % del denaro scritturale fluisce nell’economia reale.

 

Il meccanismo, la Banca nazionale e la FINMA, la Banca dei regolamenti dei conti di Basilea

 

La Banca nazionale e le banche sono costantemente in contatto. Tra di loro è un flusso continuo avanti e indietro di informazioni e di denaro scritturale interbancario con cui le banche versano la riserva frazionaria o la ritirano, versano gli interessi per le monete e le banconote, ecc. Questo denaro scritturale emesso dalla BNS non è però accessibile al pubblico. A conti fatti il denaro scritturale della BNS (assieme alle monete e alle banconote) è già moneta intera ai sensi dell’iniziativa Moneta intera. Quotidianamente le banche devono presentare la situazione creditizia e mensilmente le banche devono presentare un bilancio che permette alla BNS di calcolare la riserva minima obbligatoria che le banche devono costituire e di monitorare la situazione finanziaria delle banche. La BNS può stabilire il tasso di interesse per i prestiti interbancari, ma la leva di 1 su 40 (2,5% di riserva minima obbligatoria) è nettamente insufficiente per permettere alla BNS di controllare efficacemente la massa monetaria, benché essa sostenga di poterlo fare e come è previsto nella Costituzione federale.

 

La BNS è per poco più della metà di proprietà pubblica (Confederazione e Cantoni) e per metà di proprietà privata. Nell’attuale sistema la BNS può solo reagire ma non è in grado di agire in maniera proattiva per controllare la massa monetaria e limitare la creazione di denaro da parte delle banche private. Di fatto sono le banche commerciali private a determinare la massa monetaria. Non è mai accaduto che la BNS si sia rifiutata di rifinanziare un credito.

 

La FINMA (Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari) ha il compito di vigilare sulle banche e gli istituti e mercati finanziari ma nulla può contro la creazione di denaro scritturale da parte delle banche se non intervenire in caso di eccessi o indebitamento eccessivo. Persegue la protezione dei risparmiatori e degli investitori e la stabilità del sistema finanziario.

 

La Banca dei regolamenti dei conti di Basilea è un luogo di incontro dei governatori di circa 60 banche centrali. Questo istituto internazionale detta le regole generali che sono alla base del sistema finanziario mondiale.

 

Economicamente e politicamente

 

Il sistema finanziario e bancario attuale è uno dei meccanismi fondamentali che permette alla borghesia di attingere in modo quasi illimitato ai capitali per i propri investimenti e le proprie speculazioni. La creazione in massa della moneta scritturale da parte delle banche private è parte integrante della filosofia di privatizzare i profitti e socializzare i costi. Infatti i profitti conseguiti con la messa in circolazione incontrollata di grandi quantità di denaro scritturale vanno a beneficio delle banche e dei loro azionisti nonchè dei capitalisti che possono disporre fin troppo facilmente di questi capitali e godere dei relativi signoraggi e privilegi. D’altra parte la collettività deve sopportare gli svantaggi e i costi della crescita abnorme e disordinata creata dalle speculazioni, per esempio nel settore immobiliare e quello finanziario. Inoltre deve sobbarcarsi il servizio dei debiti (interessi e ammortamenti) contratti dagli enti pubblici.

 

È pure interessante constatare che la maggior parte delle persone interpellate durante un sondaggio ha espresso la convinzione che TUTTO il denaro in circolazione nel nostro paese provenga dalla Banca nazionale. Ciò significa che l’iniziativa Moneta intera va nella giusta direzione e propone ciò che i cittadini credono essere già realtà.

 

Nei confronti dell’estero e delle altre divise non cambia nulla: il franco svizzero e il sistema monetario svizzero rimangono tali e quali. Considerato che il franco svizzero diventerà particolarmente sicuro è possibile che sarà ricercato. Sarà compito della BNS, come lo fa già tutt’ora, di prendere le misure adeguate per impedire eventuali eccessi. Sull’onda dell’esempio svizzero, è possibile che col tempo il sistema “Moneta intera” venga adottato anche da altri paesi rendendo tutto il sistema finanziario mondiale più equo e più stabile.

 

L’iniziativa “Moneta intera”

 

L’iniziativa Moneta intera è stata lanciata da un gruppo di persone di diversa astrazione politica riunite nell’associazione apartitica Modernizzazione Monetaria (MoMo) e intenzionate a riformare il sistema monetario svizzero. Le 110'000 firme raccolte dagli iniziativisti senza l’appoggio di alcun partito o organizzazione sono state consegnate nel 2015 e l’iniziativa andrà in votazione il 10 giugno 2018. In questo senso l’iniziativa è una rarità perchè lanciata in modo indipendente da pochi svizzeri volonterosi e idealisti, seppur competenti e motivati, ma sempre semplici cittadini.

 

L’iniziativa può essere considerata un’iniziativa sistemica, proprio per le ripercussioni che in caso di riuscita avrà sul nostro sistema monetario e sull’ingiusto privilegio delle banche di creare a volontà moneta scritturale. Ovviamente questa iniziativa tocca anche certi interessi specifici. Per questo il Consiglio federale, il parlamento svizzero a dominio borghese e le organizzazioni economiche svizzere, in particolare l’Associazione svizzera dei banchieri, sono apertamente contrari a questa iniziativa. Finora solo i Giovani socialisti nazionali e le sezioni cantonali ticinesi e ginevrine dei Verdi hanno capito l’importanza della posta in gioco e appoggiano l’iniziativa. All’estero si osserva con attenzione e in molti paesi si sono creati dei gruppi che pure chiedono l’abolizione del privilegio delle banche di creare illimitatamente moneta scritturale e in generale un maggior controllo sulle banche. Per questi volonterosi la nostra iniziativa, qui sottoposta al voto popolare, rappresenta in ogni caso un riferimento importante.

 

L’iniziativa è stata chiamata “Moneta intera” perchè ha come obiettivo un franco svizzero sicuro e libero dai vincoli del debito, dunque una moneta intera in tutto e per tutto e interamente al servizio della collettività.

 

Cosa propone l’iniziativa Moneta intera

 

In primo luogo l’iniziativa Moneta intera vuole che solo la Banca nazionale abbia il diritto di emettere denaro, incluso quello elettronico. In questo modo la BNS può gestire efficacemente la massa monetaria e dosare l'emissione con precisione secondo le necessità dell'economia reale. Saranno evitate crisi e bolle finanziare e immobiliari.

 

Le banche non potranno più creare denaro per conto proprio, ma solo utilizzare o prestare il proprio denaro o quello che hanno ricevuto in custodia dai risparmiatori, messo a disposizione da altre banche o, quando necessario, dalla Banca nazionale.

 

Tutti i mezzi di pagamento emessi dalla BNS dovranno entrare in circolazione in primo luogo senza debiti (ovvero senza l’obbligo di restituzione e senza interessi) tramite la Confederazione, i Cantoni e i cittadini e in secondo luogo tramite normali prestiti alle banche. Il parlamento e il Consiglio federale decideranno sull’utilizzo dei mezzi di pagamento messi a disposizione dalla BNS. Lo Stato non dovrà più farsi imprestare denaro dalle banche (la Confederazione paga ogni anno dai 5 ai 7 miliardi di Fr. di interessi sul debito che ha presso le banche). Anche la Banca nazionale sarà regolamentata da un preciso mandato costituzionale.

 

Solo la BNS deciderà l’entità del nuovo denaro emesso che dovrà comunque essere sufficiente, mentre il parlamento deciderà la destinazione dei mezzi di pagamento messi a disposizione dalla BNS. Il nuovo denaro confluirà ancora verso le banche che potranno perciò svolgere il loro lavoro come finora, ovvero resteranno responsabili della concessione dei crediti, della gestione del traffico dei pagamenti e della gestione patrimoniale. Tuttavia esse non potranno più creare denaro in proprio, come d’altronde fanno gIà oggi Postfinance e le compagnie di assicurazione.

 

Se il denaro emesso esente da debito a beneficio della Confederazione, dei Cantoni o dei cittadini non dovesse bastare per soddisfare tutte le richieste di credito, alla BNS è permesso concedere direttamente crediti alle banche. In ogni caso la BNS dovrà evitare il verificarsi di una stretta creditizia.

 

L’iniziativa Moneta intera prevede che le banche debbano tenere i conti del traffico dei pagamenti fuori bilancio. In caso di fallimento della banca il denaro presente su questi conti sarà al sicuro perchè non entrerà nella massa fallimentare. Contrariamente ad oggi, il denaro apparterrà sempre ai titolari dei conti. Questi conti però non saranno rimunerati.

 

Per contro, se il cliente lo desidera, può affidare i propri soldi o risparmi alla banca che li utilizzerà come meglio crede. In questo caso il rischio assunto dal cliente sarà compensato dagli interessi.

 

A questo punto è auspicabile che le banche si dividano in banche di gestione, che gestiranno il traffico dei pagamenti, concederanno prestiti e effettueranno la gestione patrimoniale (come finora) e le banche di investimento che opereranno sui mercati finanziari. Vale a dire che le banche dovranno fare il lavoro che è di loro competenza e utilizzare solo il denaro che hanno veramente. Questa separazione vigeva già in passato e la sua reintroduzione è spesso fonte di discussioni tra gli economisti. Ciò sarebbe indubbiamente un miglioramento, ma tale separazione sarebbe veramente efficace solo se applicata insieme ad una separazione della creazione del denaro e della concessione di crediti come proposta da Moneta intera.

 

Sostanzialmente con l’implementazione dell’iniziativa Moneta intera per il grande pubblico non cambierà niente. Per contro per la Banca nazionale e per tutte le altre banche entreranno in vigore delle nuove norme concernenti l’emissione di moneta scritturale e la tenuta dei conti.

 

Esempio

 

Facciamo un esempio concreto: un certo Cantone decide di costruire un'opera pubblica. Per questo riceve dalla BNS 100 mio di frs a fondo perso. Il Cantone fa le delibere, esegue i lavori e paga le fatture. Con questo denaro gli imprenditori pagano i salari e il materiale e tengono per sè il guadagno. A questo momento tutti questi soldi vengono gestiti dalle banche o sotto forma di conto salario, o sotto forma di conto corrente delle imprese o del titolare dell'impresa, ecc. Vale a dire come già succede oggi. Poi i soldi girano tramite l'indotto ma confluiscono sempre verso le banche. Comunque questi soldi presenti sui conti che gestisce, con il consenso del titolare del conto, la banca li può utilizzare e/o prestare a terzi come già fa oggi (però oggi lo fa anche senza il consenso del titolare del conto). Cambia solo l’origine dei soldi. Nel complesso la massa monetaria è aumentata di 100 mio di frs.

 

Diverso il caso in cui si decida di creare il reddito di cittadinanza (totale o parziale). In questo caso i cittadini ricevono da parte dello Stato una certa somma a fondo perso di cui possono disporre come vogliono, o meglio, che deve servire loro per vivere, soprattutto se sono disoccupati. Comunque anche in questo caso i soldi circoleranno via banca e la massa monetaria aumenterà di conseguenza.

 

Se la BNS decide che bisogna stimolare l'economia distribuirà i soldi più generosamente. Se bisogna frenare stringerà i cordoni della borsa.

 

Considerando che nei primi 15 -20 anni all'emissione naturale si sommerà la rimessa in circolazione da parte della BNS (per mantenere costante la massa monetaria) dei prestiti delle banche man mano che questi vengono ammortizzati, si calcola che sull'arco dei primi 20 anni la BNS metterà in circolazione qualcosa come 300 miliardi di frs.

 

Chi decide a chi e quanto e quando viene concesso, e per fare che cosa? Nell'iniziativa si lascia genericamente questa decisione al parlamento. In sede di regolamento di applicazione si potrebbe decidere di lasciare la competenza al governo o eventualmente a una speciale commissione con BNS, parlamentari e consiglieri federali... Ovviamente la BNS non deve diventare il bancomat dei parlamentari.

 

I soldi emessi dalla BNS verranno attribuiti agli enti pubblici per dei progetti o scopi ben specifici, con un preciso ordine di priorità e di equità. Se per esempio si decide di ridurre il debito pubblico, il denaro messo a disposizione dalla BNS dovrà essere utilizzato solo per questo scopo.

 

I vantaggi dell’iniziativa Moneta intera

 

Dal momento che il denaro viene creato solo dalla Banca nazionale, emesso esente da debito e distribuito alla Confederazione, ai Cantoni oppure ai cittadini, anche il relativo signoraggio rimane alla collettività. Il denaro tornerà ad essere un vero servizio pubblico e potrà essere utilizzato, ad esempio, per finanziare l’AVS, per infrastrutture pubbliche, per ridurre il debito pubblico oppure distribuito direttamente ai cittadini. Tenendo conto anche della progressiva conversione in moneta intera, ovvero franchi svizzeri, dell’attuale denaro in circolazione, nel lasso di 10-15 anni ogni cittadino otterrebbe ca. 50'000.- franchi, equivalente a un importo medio mensile di circa 300 franchi a testa. Di seguito, a conversione completata, la somma si limiterebbe al nuovo denaro emesso annualmente in base alla crescita economica ed ammonterebbe a circa 50-100.- franchi al mese per ogni cittadino.

 

La Banca nazionale avrà il completo e costante controllo della massa monetaria. L’economia e le banche potranno sempre disporre di una sufficiente quantità di mezzi di pagamento e continuare ad operare come finora.

 

Il nostro denaro, in particolare il franco svizzero, sarà assolutamente sicuro anche in caso di fallimento della banca. Ciò attirerà molti risparmiatori esteri desiderosi di mettere i loro averi al sicuro in Svizzera.

 

Non sarà più necessario che lo Stato intervenga per salvare le banche “troppo grandi per fallire”.

 

Dato che le banche non potranno più effettuare investimenti finanziari potenzialmente rischiosi con denaro autoprodotto, tenderanno ad investire maggiormente nell’economia reale, più sicura. Inoltre, il denaro emesso esente da debito arriva dapprima all’economia reale. I maggiori mezzi finanziari che confluiranno verso l'economia reale daranno un impulso positivo a tutta l'economia.

 

Non da ultimo un sistema monetario nel quale il denaro è emesso esente da debito sarebbe di beneficio per l’ambiente. Infatti l’attuale sistema basato sul denaro emesso come debito con interessi crea una pressione alla crescita, a prescindere dalle esigenze dell’economia e della società. Nell’attuale sistema siamo costretti a crescere continuamente, che lo vogliamo o no, solo per avere sufficiente denaro (ovvero mezzi di pagamento) in circolazione. Con Moneta intera la crescita sarebbe controllata maggiormente.

 

Con Moneta intera verrà eliminato il principale fattore di ridistribuzione sistemica, ovvero il denaro emesso come debito. Siccome oggi tutto il denaro in circolazione rappresenta un debito gravato da interessi, che a loro volta vanno nelle tasche di chi già possiede patrimoni, l’attuale sistema monetario genera un costante trasferimento di ricchezza dai meno abbienti ai più abbienti.

 

Perchè votare - SÌ - all’iniziativa Moneta intera

 

Questa iniziativa è un passo assolutamente indispensabile per ottenere una società più equa ed un’economia sostenibile e più stabile. È pure un’importante tassello nella politica di controllo da parte della collettività dell’emissione dei mezzi di pagamento in circolazione e della massa monetaria. Si tratta dunque di mettere al completo servizio della collettività i mezzi di pagamento utilizzati quotidianamente da tutti. Come fu il caso del servizio Radio-Televisione che il popolo ha voluto mantenere sotto il proprio controllo, anche questo importante servizio pubblico deve rimanere in mani pubbliche e i relativi profitti devono andare alla collettività. I soldi sui nostri conti correnti saranno al sicuro.

 

Tuttavia l’iniziativa Moneta intera è solo un primo passo indispensabile affinché anche altre misure possano essere veramente efficaci, misure che altrimenti rimarranno solo dei palliativi.

 

Perciò votate e fate votare - SÌ - all’iniziativa Moneta intera.

 

Moneta intera http://www.iniziativa-moneta-intera.ch/

 

 

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