PARITÀ SALARIALE SUBITO!


di Eleonora Failla

 

La nostra Costituzione sancisce l’uguaglianza tra uomini e donne nel lavoro, la LPar vieta qualsiasi discriminazione salariale basata sul genere, ma, nonostante questo, ci ritroviamo ancora oggi, nel 2018, a scendere in piazza, a far sentire la nostra voce ed a lottare contro la disparità salariale.

 

Purtroppo a 22 anni dalla LPar siamo ancora qui, su questo palco, in questa piazza a parlare di cifre intollerabili: le donne svizzere guadagnano quasi il 20% in meno rispetto agli uomini per lo stesso lavoro, che si traduce in circa 600.- al mese in meno, oltre 7000.- all’anno in meno. E il dato ancora più allarmante è che il 40% di queste differenze salariali non trova nessuna giustificazione, si tratta semplicemente di vere e proprie DISCRIMINAZIONI perché donne!

 

Dunque il lavoro svolto da una donna vale meno? E per quale motivo? Ormai siamo tutti consapevoli che nella nostra società è stata calpestata l’uguaglianza di tutti gli esseri umani in nome del capitalismo, i profitti sono più importanti dei diritti della persona.

 

E la politica non ci è di aiuto in questa lotta: il Consiglio degli Stati, per lo più formato da uomini, non si prende le sue responsabilità e continua a tergiversare in nome della burocrazia. Negli scorsi mesi, infatti, il Consiglio degli Stati ha deciso di rinviare alla commissione preliminare il già debole progetto di revisione della Legge federale sulla parità. Un atteggiamento che noi condanniamo fermamente perché rallenta ancora una volta la realizzazione della parità salariale tra uomo e donna. Il Parlamento deve finalmente dare attuazione al mandato costituzionale in vigore da ben 37 anni!

 

Vogliamo controlli salariali sistematici e vincolanti, condotti con la partecipazione attiva della rappresentanza sindacale. Vogliamo misure concrete per correggere i salari discriminatori. Vogliamo la possibilità di sanzionare le aziende che commettono infrazioni.

 

Non dimentichiamo che le donne sono più nel mercato del lavoro ma continuano a subire, in maniera ancora più acuta dei colleghi uomini, tutte le distorsioni di un mercato del lavoro allo sbando caratterizzato da dumping, abusi, licenziamenti a raffica e precariato.

 

La nostra pazienza è giunta al limite! Non si può più permettere questa superficialità dinanzi ad una violazione di un diritto costituzionale, non siamo più disposte ad accettare di essere messe sempre in secondo piano perché ci sono temi più importanti da trattare! Siamo stufe di vedere questa IMPOTENZA (non uso a caso questo termine) e questo menefreghismo, non abbiamo più voglia di aspettare i comodi dei borghesi e vedere impunite le aziende che non rispettano la legge.

 

Il nostro tempo, la nostra pazienza, e devo dire che averla avuta per 22 anni ci fa onore, sono terminati, non accettiamo ulteriori rinvii, non accettiamo di lavorare ed essere pagate meno rispetto agli uomini, adesso è arrivato il NOSTRO momento. Siamo qui in questa piazza come lavoratrici insieme a tutti voi, lottiamo con voi per una giustizia sociale ed un mondo equo nel quale la disparità e le discriminazioni non hanno posto.

 

Vorrei concludere con un messaggio di MALALA YOUSAFZAI, attivista pakistana e Premio Nobel per la Pace, che ha detto “nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini.”

 

Ma stavolta siamo noi a chiedere a VOI, UOMINI, di essere al nostro fianco, e di sostenerci in vista della grande manifestazione che si terrà il 22 settembre; e per dimostrare a tutti che il nostro lavoro vale ed importante come quello degli uomini vi invitiamo ad aderire allo sciopero nazionale che lanceremo il prossimo anno per gridare insieme a noi PARITA’ SALARIALE, PUNTO E BASTA!

 

 

 

 

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