Losanna, i tassisti occupano la Piazza della Riponne

di Romaric Haddou

 

I tassisti losannesi fremono di nuovo di collera. Martedì sera, erano circa settanta a manifestare sulla Piazza della Riponne in un evento organizzato dal sindacato Unia.

Quest’ultimo denuncia “un nuovo peggioramento delle condizioni di lavoro degli autisti”.

 

Una mobilitazione che fa seguito alla recente decisione dell’Associazione dei comuni della regione losannese per la regolamentazione del servizio taxi di riconoscere una filiale della società americana Uber come un centralino taxi.

 

Davanti alla flotta di veicoli parcheggiati sulla piazza della Riponne, Roman Künzler, responsabile nazionale del settore trasporti stradali e logistica di Unia, ha criticato “uno dei più clamorosi casi di dumping salariale e sociale della storia della Svizzera”, aggiungendo che “nelle altre città, tutti si prendono gioco della decisione ingenua delle autorità losannesi”. I manifestanti sono in seguito andati a far sentire le loro rivendicazioni davanti al municipio, prima della seduta del Consiglio comunale.

 

Ricordiamo che Unia contesta il fatto che una filiale di Uber, la cui sede legale è all’estero, sia riconosciuta come un centralino taxi e non come un servizio di trasporto. Per il sindacato, si tratta di un “assegno in bianco a una società che non rispetta il quadro legale in vigore nel nostro paese”.

 

In concreto, questo statuto permette a Uber di distribuire le corse tra gli autisti grazie a un’autorizzazione d’esercizio. Le condizioni di ottenimento di questo permesso sono state alleggerite lo scorso febbraio.

 

Unia chiede un incontro con la direzione dell’Associazione intercomunale, una revisione delle recenti modifiche del regolamento “che favoriscono una concorrenza sleale” e anche un “esame d’accesso alla professione di tassista basato sul modello di Ginevra”.

 

 

 

 

Fonte : 24 heures, 8 maggio 2018

 

 

 

 

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