La fabbrica di svizzeri inferiori

di Ivan Miozzari

 

Siamo alle soglie degli anni venti del ventunesimo secolo. E forse la gente di questa nostra Patria, così fiera della propria democrazia, ha cambiato idea. Forse non vale più la pena difendere la parità delle persone, stessi diritti, stesse opportunità, stessi doveri, uguali per tutti.

 

Siamo ad oggi e nella legge abbiamo introdotto il concetto della categoria di persona. Persone inserite in apposite “categorie” si possono ritenere un po’ meno cittadini, le si possano ridurre i diritti sociali. Una casta inferiore. Ci sono molti nomi con cui la storia ci ha fatto conoscere questo tipo di discriminazioni.

 

Si comincia dalla categoria dei cronici. Cosa che ha una certa presa sulla popolazione soprattutto su quella parte che ha sempre nutrito pregiudizio riguardo agli invalidi e alle loro rendite. Ma si sconfina in quella di tutti i malati. Che di per sé è una categoria immensa poiché a tutti noi può capitare un periodo di malattia. Ce n’è per tutti. La maggior parte della popolazione elvetica percepisce prestazioni sociali: cassa malati, assicurazione infortunio, cassa disoccupazione, AVS, assicurazione invalidità, prestazioni complementari o indennità giornaliere per la perdita di guadagno in caso di malattia (IPG).

 

Tutte queste persone sono sospettabili di truffa. Tutte potenzialmente messe sotto sorveglianza. A nessuna di esse viene riconosciuto il diritto alla privacy. Le assicurazioni possono far sorvegliare chiunque. Ordinare a detective privati di eseguire pedinamenti, ottenere prove con riprese video con il supporto di droni e spiando attraverso la finestra l’intimità della casa. Anche sull’arco di un anno.

 

Le più interessate a queste misure si sono dimostrate essere le assicurazioni private, a giudicare dall’estrema pressione dei lobbisti in Parlamento. In effetti è nel loro interesse primario riuscire a ridurre le prestazioni.

 

È così che si manifesta la politica di smantellamento delle prestazioni sociali. Passa anche attraverso la Legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA). La base legale per la sorveglianza degli assicurati introdotta in marzo dalle Camere federali serve a fabbricare svizzeri e domiciliati inferiori. Ma lo scopo ultimo è incrementare i dividendi per gli azionisti e i manager delle assicurazioni.

 

Le prestazioni delle assicurazioni sociali, quindi anche le casse malati e le IPG, sono state create per rispondere ad un bisogno effettivo della popolazione. Ma per i dividendi sono una zavorra. Dunque ora l’assicurazione può decidere di sospendere le prestazioni in qualsiasi momento. Basta che disponga di una sequenza in cui l’assicurato sorride quando per logica dovrebbe essere sofferente, o che magari, pur disabilitato da problemi respiratori nel video la sua prestazione sessuale con il/la partner non gli causi una crisi respiratoria. Quanto basta per chiudere le prestazioni e migliorare il risultato contabile.

 

Le caste inferiori, l’affidamento dello stato sociale al privato che ne può fare ciò che vuole, sono due aspetti di questa modifica della LPGA. Ma ce n’è un’altro che desta molta preoccupazione. Come si combattono le frodi assicurative? A chi è abituato vivere in uno stato di diritto ed ha una mentalità democratica verrebbe da dire che se ne devono occupare gli organi dello Stato. La procura, la polizia e infine il tribunale.

 

Questo vale solo per i puri, cioè coloro che non fanno parte della casta inferiore dei malati. Per essi la LPGA dispone un altro trattamento. L’assicuratore decide che il suo cliente lo sta danneggiando, a causa delle prestazioni che deve versargli. Mette insieme due “prove”, decide che l’assicurato è un truffatore e sospende l’erogazione. Le prove gliele costruiscono i detective privati che in forte concorrenza tra loro, per avere commissioni dalle assicurazioni devono smascherare il più alto numero di “truffatori”. Si apre un mercato dove l’etica è di ostacolo agli affari.

 

Alla polizia il popolo non ha mai concesso l’intrusione nella sfera privata. Non senza un preciso mandato del Tribunale. Un tale arbitrio lasciato ad aziende private non ha precedenti ed è quantomeno scioccante.

 

Tutto ciò non appartiene al popolo svizzero, non alla sua tradizione e neppure alla sua sensibilità contemporanea. Il Referendum per l’abrogazione di questo incivile e disonorevole articolo di legge è indispensabile.