Berna: elezioni a quel paese

di Red

 

 

A metà marzo ero a Berna: la città era letteralmente tappezzata di manifesti elettorali, tutti più o meno uguali… del tipo “OMO lava più bianco”.

Due settimane dopo solo il 29% degli aventi diritti di voto si è dato la pena di partecipare alle elezioni cantonali, per Consiglio di stato e Gran consiglio.

 

Siamo, almeno per quanto riguarda la partecipazione, al limite dei cosiddetti “risultati bulgari”, ma questa volta all’incontrario. Quando quasi tre quarti dei cittadini si disinteressano di quelle che, in uno stato federale, sono le elezioni principali, vuol proprio dire che qualcosa nel meccanismo democratico si è rotto, per non dire che la democrazia è oramai alla canna del gas.

 

I soliti commentatori buonisti ci diranno che se gli elettori non vanno a votare è perché tutto funziona bene e che quindi non vedono ragione alcuna per scomodarsi.

 

Purtroppo nel Canton Berna le cose non vanno per niente bene: ci sono grossi debiti, nell’ultimo quadriennio ci sono stati tagli feroci nei sussidi per i premi di cassa malati e per gli ospedali, peggioramenti in tutti i servizi pubblici, comprese le scuole, aumenti di tasse dirette ed indirette. Insegnanti, infermieri ed altri impiegati pubblici sono scesi in strada: il Consiglio di stato, a maggioranza borghese, ha rifiutato ogni compromesso, rendendo sterile ogni dialogo.

 

Ma allora perché la gente non va a votare? La tendenza all’aumento dell’astensionismo è ormai un fenomeno comune in tutto il mondo occidentale: la gente crede sempre meno che i parlamenti e i politici, ammesso e non concesso che si interessino dei loro problemi, possano veramente decidere e non siano invece quasi sempre i grandi interessi economici, quelli del famoso 1%, a prevalere.

 

L’assenza di un movimento sociale d’opposizione forte e strutturato e la difficoltà di intravvedere differenze sostanziali tra le proposte politiche dei vari partiti fanno il resto. Basti dire che nel Canton Berna i candidati socialisti al Consiglio di Stato in Ticino si situerebbero alla destra di Bertoli!

 

Ed allora la stragrande maggioranza dei bernesi si è chiesta perché doveva fare la fatica di aprire la busta con il materiale per le elezioni.

 

E sì: siamo quasi alla canna del gas.