I Verdi ballano soli

Verdi del Ticino

 

 

 

Il comitato cantonale dei Verdi del Ticino ha deciso nelle scorse settimane che il movimento correrà in solitaria sia per il Consiglio di Stato che per il Gran Consiglio alle prossime elezioni cantonali del 2019.

In questo Cantone è necessaria un'alternativa alle maggiori forze politiche, incapaci di dare risposte ai cambiamenti richiesti dalla popolazione in termini di mondo del lavoro, ambiente e credibilità della politica.

 

Tutti noi abbiamo parenti, amici o conoscenti confrontati con un’oggettiva difficoltà di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Persone di oltre cinquant'anni lasciati a casa con difficili prospettive di ritrovare un lavoro retribuito dignitosamente, giovani che terminati gli studi, pur con ottimi risultati, faticano a trovare un primo impiego a un salario che permetta di sopravvivere in Svizzera.

 

Situazioni, individuali soggettive che sono però supportate da dati statistici che confermano questo trend. Sono in effetti almeno 30'000 le persone residenti in questo cantone che sono disoccupate o sottoccupate (persone che vorrebbero lavorare maggiormente ma non riescono a trovare un posto). La maggior parte dei sottoccupati sono donne.

 

Di fronte a questa crisi dovuta a una politica economica che ha privilegiato il proliferare dei capannoni e dei salari lombardi, regalando sgravi fiscali per oltre 52 milioni di franchi è necessario che vi siano forze politiche credibili, senza ambiguità, alternative al sistema dominante che non abbiano dubbi sugli evidenti limiti della crescita economica e sulle ricette concrete per cambiare il tessuto economico e salariale di questo cantone.

 

Accanto a questo disastro, assistiamo impotenti a interminabili colonne sulle nostre strade, che hanno ormai trasformato il Ticino giornalmente in un grande corridoio di transito.

 

Secondo i Verdi per imboccare la via della sostenibilità ambientale sono necessarie misure immediate per ridurre l'attrattività degli spostamenti individuali, sia per i frontalieri che per i residenti. Serve una nuova epoca del trasporto pubblico con investimenti importanti che permettano di rispondere a questa emergenza con soluzioni collettive che possano garantire una qualità dell'aria e di vita soddisfacente per tutte le regioni del nostro cantone.

 

Infine, non va tralasciato che stiamo uscendo da una legislatura contraddistinta da scandali che hanno messo a dura prova la pazienza dei cittadini. Una politica di lottizzazione e di distribuzione di favori e poltrone che va sicuramente affrontata favorendo invece un’amministrazione maggiormente trasparente, orientata verso il servizio al cittadino e che si assume le responsabilità dei suoi errori e superficialità.

 

Questi chiari e coerenti orientamenti politici non sono purtroppo stati identificati in nessuna forza politica ticinese. Inoltre il sistema elettorale non permette di valorizzare queste importanti diversità tramite liste diverse ma congiunte.

 

I Verdi del Ticino hanno quindi deciso di correre da soli alle prossime elezioni cantonali ponendosi come chiara alternativa a chi negli ultimi decenni ha governato il paese con roboanti slogan ma che alla prova dei fatti non ha minimamente raggiunto gli obiettivi e anzi, ha minato la credibilità delle istituzioni e della politica.