di Red
Il Municipio di Chiasso ha accolto negli scorsi giorni una mozione presentata da 4 consiglieri comunali che chiedeva di vietare l’impiego di interinali nell’ambito degli appalti pubblici comunali.
Decisioni analoghe, che pongono dei limiti all’impiego di lavoratori interinali, sono già state adottate negli scorsi mesi in alcuni comuni della cintura ginevrina e soprattutto in alcuni contratti collettivi dei settori edilizia e artigianato sottoscritti in Ticino.
Cresce e si rafforza l’opposizione nei confronti delle agenzie interinali, come evidenziato anche dalla mozione presentata ieri da diversi consiglieri comunali di Lugano che intendono seguire il modello di Chiasso. Agenzie interinali che hanno delle responsabilità enormi rispetto alla destrutturazione del mercato del lavoro intervenuta in questi ultimi 15 anni e che confinano i lavoratori in una situazione di precariato ed incertezza esistenziale. Agenzie interinali che calpestano la dignità dei lavoratori e che andrebbero vietate.
Il Municipio di Chiasso ha quindi deciso di modificare il proprio Regolamento comunale. Alle ditte vincitrici degli appalti pubblici sarà fatto divieto (salvo casi eccezionali) di impiegare personale delle agenzie o di lavoratori notificati. Malgrado la decisione abbia un impatto limitato, nella misura in cui riguarderà solo gli appalti pubblici della città di Chiasso, la notizia va accolta positivamente.
Le agenzie interinali hanno infatti conosciuto uno sviluppo esponenziale nel nostro Cantone (sono oltre 10'000 i lavoratori oggi occupati come interinali) e hanno contribuito a rendere il lavoro precario, flessibile, promuovendo dumping salariale, aumentando il numero dei lavoratori poveri (i working poor) e macchiandosi di tutta una serie di abusi. Agenzie che erodono i diritti dei lavoratori e vanno estirpate senza se e senza ma dal nostro tessuto economico perché confinano i lavoratori in una situazione di assoluta precarietà ed incertezza.
L’esempio di Chiasso segue quello di alcuni comuni della cintura ginevrina, ma soprattutto il modello di alcuni contratti collettivi siglati in Ticino (una prima a livello nazionale) che speriamo possano fare scuola in tutte le regioni della Svizzera. Contratti collettivi del settore dell’edilizia e di alcuni rami artigianali, che su impulso delle organizzazioni sindacali, hanno permesso di limitare la presenza sui cantieri di lavoratori impiegati presso le agenzie. Agenzie, come la svizzera Adecco, che sono dei veri e propri colossi che agiscono a livello mondiale e che conseguono utili enormi sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori.
Un passo, dei passi quindi nella giusta direzione che permettono di estendere il dibattito sul ruolo delle agenzie interinali nella nostra società. Agenzie che vanno contrastate con vigore. Un passo nella giusta direzione, un passo verso la loro abolizione.