Graziano Pestoni, presidente USS-Ticino e Moesa
L’USS-Ticino e Moesa ha preso atto dell’ulteriore proposta del consigliere di Stato Christian Vitta di adottare una diminuzione delle imposte cantonali del 5%. Per tutti, è stato sottolineato con forza. Lasciando credere che si tratterebbe di una proposta equa e perfino sociale. In realtà le cose stanno diversamente.
La riduzione del moltiplicatore cantonale, per un contribuente coniugato, avrebbe per esempio i seguenti effetti (in franchi):
Reddito imponibile risparmio per il contribuente
50'000 75.-
70'000 168.-
150'000 662.-
300'000 1720.-
1'000'000 6063.-
Come si può constatare, i contribuenti detentori di redditi modesti, beneficerebbero di riduzioni estremamente contenute, per esempio di 168 franchi per un reddito imponibile di 70'000 franchi, che corrisponde grosso modo a un reddito lordo di 100'000 franchi. Solo 75 franchi per un reddito imponibile di 50'000 franchi (circa 70'000 di reddito lordo).
Quasi nulla per tutti coloro che guadagnano meno di queste cifre.
Non si tratta quindi di una proposta equa, bensì di un regalo a coloro che non ne hanno bisogno. Cosa significa per un milionario un risparmio fiscale di 6'000 franchi? Sicuramente non molto.
Questa proposta, oltre a non essere equa, ha pure un risvolto generale molto negativo. Essa comporta una diminuzione del gettito fiscale di 63 milioni di franchi, che si aggiungono ai 52 già decisi recentemente. Si tratta quindi di un taglio delle entrate considerevole che potrebbe avere gravi conseguenze. Gli ospedali, la scuola, la politica famigliare, le riconversioni professionali per i non più giovani che hanno perso il posto di lavoro, le case per anziani, l’ambiente, i trasporti pubblici, i servizi pubblici in generale (sempre meno efficienti) necessitano di risorse.
Il taglio delle risorse e le inefficienze dello Stato (come pure quelle dei comuni) non hanno grandi conseguenze per i cittadini con grandi redditi o patrimoni importanti. Comportano invece sacrifici e spese supplementari per i cittadini con redditi modesti, che devono compensare queste inefficienze in altro modo, non da ultimo assumendo spese supplementari.
Svuotare la casse dello Stato non è quindi mai una scelta positiva per la stragrande maggioranza dei cittadini che necessita di uno Stato forte, in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini.