Alimenti equi: sì a salari dignitosi anche in agricoltura!

Francesco Maggi Verdi del Ticino

 

La libera circolazione produce concorrenza tra i lavoratori e salari vergognosamente al ribasso.

Il Ticino subisce e soffre da anni le conseguenze di un mercato senza regole. Ma non siamo gli unici! Il libero scambio delle merci ha innescato da tempo la guerra dei prezzi in molti settori, tra cui quello agricolo.

 

Anche nel settore primario lo sfruttamento di manodopera con salariali scandalosi è una realtà che non possiamo ignorare ancora a lungo.

 

Grazie all’Iniziativa per alimenti equi, che sarà sottoposta al popolo il prossimo 23 settembre, avremo la possibilità di dire stop al dumping salariale nella produzione di derrate alimentari. L’iniziativa infatti intende privilegiare i prodotti coltivati con condizioni salariali dignitose, e non solo. Pure i prodotti agricoli rispettosi dell’ambiente e del clima, rispettivamente di stagione e locali (a chilometro zero) saranno avvantaggiati.

 

L’Unione dei piccoli contadini sostiene convinta l’iniziativa in quanto l’agricoltura svizzera rispetta già in gran parte questi criteri, contrariamente agli allevamenti intensivi in Europa. Allevamenti che causano non pochi problemi etici, ambientali e sanitari, ad esempio l’uso intensivo di antibiotici con conseguente sviluppo di superbatteri pericolosi per l’uomo e quanto resistono ad ogni cura a base di antibiotici.

 

Per salari equi e più salute nel piatto voterò quindi un convinto sì all’Iniziativa per alimenti equi il prossimo 23 settembre. Un sì scontato in quanto da molto tempo presto attenzione alla qualità della mia alimentazione, privilegiando prodotti biologici e di stagione. E a chi antepone sempre la questione dei costi rispetto a tutto il resto rispondo che il mio budget per l’alimentazione non è affatto variato, semplicemente compero meno carne (cara e che consumiamo in eccesso) e meno prodotti superflui. Un terzo dei prodotti alimentari finisce nella spazzatura, ridurre gli sprechi è possibile e fa bene non solo all’ambiente, ma anche al portafoglio.