ForumAlternativo si è costituito formalmente come movimento politico

di ForumAlternativo

 

Mercoledì 26 settembre 2018, riunito nell’assemblea generale alla Casa del Popolo di Bellinzona, il ForumAlternativo si è costituito formalmente come movimento politico. Una decisione in linea con lo sviluppo del movimento, nato quattro anni orsono, verso il suo obiettivo dichiarato: unificare le forze politiche dell’area rosso-verde d’opposizione per costituire un soggetto politico unitario e plurale che sappia incidere sulla scena politica, offrendo una valida alternativa al sistema dominante.

 

Vale forse la pena sgomberare subito il campo da possibili equivoci. Il passo intrapreso dal ForumAlternativo non equivale alla nascita di un nuovo partito nella scena elettorale cantonale, andando a frazionare ulteriormente le forze della sinistra radicale e ambientalista.

 

Non è mai stato, e mai lo sarà, scopo di ForumAlternativo di proporsi come l’ennesimo partito che raccoglie l’uno o il due per cento dei voti. Con il passaggio alla forma e alla struttura del movimento politico, ci si vuole piuttosto presentare come un interlocutore serio, dagli obiettivi dichiarati, con cui le altre forze dell’area rosso-verde d’opposizione possano più facilmente rapportarsi in vista della creazione di un fronte unitario.

 

Cogliamo inoltre l’occasione per ribadire la nostra posizione nei confronti del Partito socialista. Negli ultimi decenni la socialdemocrazia si è sempre più appiattita e allineata alle logiche dominanti del “libero mercato” e dei suoi rappresentanti istituzionali: inserita nella pratica consociativa del potere istituzionale, ha così ridotto la sua azione politica alla semplice amministrazione, come se si trattasse di amministrare una società anonima quotata in borsa. La spinta propulsiva che aveva all’inizio secolo scorso, una spinta che la poneva in opposizione agli interessi dei poteri economici, si è oggi esaurita, e la socialdemocrazia è così diventata parte integrante di un sistema che invece va radicalmente cambiato.

 

In parole povere, la dirigenza della socialdemocrazia difende le logiche di un Palazzo sempre più distante dalle esigenze della popolazione. L’esatto contrario di quanto propone il ForumAlternativo.

 

Il numero crescente di persone che si interessano al nostro movimento e alle nostre iniziative, legato al crescente interesse per i nostri Quaderni e il nostro sito internet, rende necessaria la creazione di una struttura più consolidata, in grado di garantire una più efficace operatività e il raggiungimento dell’obiettivo principale del nostro progetto politico.

 

Progetto che prevede di partire dai bisogni della popolazione per elaborare delle risposte che abbiano la necessaria forza sociale per imporsi nell’agenda politica cantonale e nazionale, delle risposte che possano offrire la speranza di un reale e radicale cambiamento della società.

 

ForumAlternativo vuole quindi essere un vettore verso la costruzione di questa forza sociale. Una forza sociale che unifichi invece di disgregare, che sia aperte e plurale, basata sul dialogo, e che non obblighi nessun’altra forza politica interessata a questo progetto a rinnegare la sua storia. Per quanto concerne i temi politici sui quali FA intende costruire l’azione politica, vi rimandiamo al Manifesto approvato dall’assemblea del 26 settembre, che trovate qui di seguito.

Manifesto  politico ForumAlternativo

 

In Svizzera come altrove in Europa, la controrivoluzione neoliberale iniziata negli anni ‘80 del secolo scorso ha portato ad una progressiva distruzione delle conquiste sociali raggiunte durante i “trenta gloriosi”, il periodo di crescita e sviluppo seguito alla Seconda guerra mondiale. Queste conquiste erano state raggiunte grazie ad un compromesso, spesso tacito, tra padronato e sindacati: questi ultimi rinunciavano a battersi per un cambiamento del modello strutturale, e in contropartita ottenevano regolarmente miglioramenti economici e della legislazione sociale.

 

Oggi il potere capitalista ha buttato a mare ogni volontà di compromesso e procede a passo spedito con la sua controrivoluzione neoliberale, aiutato anche dall’ideologia dell’impossibilità di un modello alternativo a quello capitalista diffusasi con la caduta del muro di Berlino. L’accelerazione della globalizzazione ha portato al predominio del capitale finanziario rispetto a quello industriale, così come alla messa a disposizione di una massa infinita di lavoratori, in concorrenza tra loro, che ha via via indebolito le capacità di rivendicazione delle masse popolari. Tutto ciò ha determinato la diminuzione progressiva dei diritti sociali, l’esplosione del precariato e delle disuguaglianze sociali e il peggioramento di prospettive per i giovani rispetto a quelle delle generazioni precedenti. Contemporaneamente assistiamo allo sfruttamento sempre più sfrenato e insostenibile delle risorse naturali e al restringersi degli spazi democratici.

 

In questa situazione la sinistra classica, ed in particolare i tradizionali partiti socialdemocratici, si sono in gran parte resi complici delle controriforme neoliberali. Così facendo, la sinistra ha smesso di rappresentare una reale alternativa agli occhi delle classi popolari, le quali hanno ridiretto il loro voto sulla destra populista. È quindi compito impellente, ma di lunga durata, ricostruire questa alternativa di sinistra, partendo da un’analisi dei bisogni degli strati popolari e dell’insostenibilità del capitalismo sul piano ambientale, sviluppando nuove forme di mutualismo e di gestione cooperativa dell’economia, e rilanciando i principi dell’autogestione in tutti i settori, da quello dell’organizzazione statale alla gestione del modello economico.

 

Tutto ciò passa necessariamente dall’adozione di misure realisticamente attuabili, senza illudersi di poter ottenere tutto e subito. La costruzione di un’alternativa al sistema economico attuale e di una società più giusta e sostenibile, dove tutte e tutti possano vivere serenamente senza doversi preoccupare costantemente per il domani, potrà avvenire solo in modo graduale: bisognerà avanzare passo dopo passo, con lo sguardo fisso sul presente e il pensiero rivolto al futuro. Ecco quindi la lista di rivendicazioni sulle quali intendiamo costruire la nostra azione politica nelle istituzioni federali.

 

 

 

Lavoro

 

• Generalizzazione dei contratti collettivi di lavoro (CCL) su scala nazionale per tutte le categorie salariali come misura anti-dumping.

• Parità salariale assoluta.

• Abolizione del lavoro interinale.

• Riduzione dell’orario di lavoro.

 

 

Salute

 

• Cassa malati unica con premi proporzionali al reddito e alla sostanza.

• Copertura delle spese dentarie.

• Rafforzamento della sanità pubblica tramite l’abolizione dei sussidi alle cliniche private.

• Lotta allo strapotere delle ditte farmaceutiche con strumenti come le licenze obbligatorie per i farmaci.

 

 

Ambiente

 

• Introduzione di misure obbligatorie per migliorare la qualità dell’aria in caso di superamento dei limiti previsti dalle ordinanze federali.

• Potenziamento della rete dei trasporti pubblici e riduzione delle tariffe.

• Difesa del territorio contro la speculazione e la cementificazione.

• Uscita dal nucleare e dalle energie fossili e rafforzamento del finanziamento pubblico delle energie rinnovabili.

 

 

Socialità

 

• Rafforzamento dell’AVS rispetto al secondo pilastro, senza aumento dell’IVA ma con prelievo sulle grandi fortune e sulle transazioni finanziarie.

• Reddito di cittadinanza che includa il riconoscimento economico del lavoro domestico e di care.

• Potenziamento delle strutture prescolastiche.

• Parità di diritti per le coppie eterosessuali e omosessuali.

• Congedo parentale basato sul modello scandinavo.

 

 

Educazione

 

• Riduzione del numero di allievi per classe.

• Innalzamento dell’obbligo scolastico.

• Rinforzamento dell’offerta di dopo-scuola per favorire l’integrazione e la riuscita scolastica.

• Riduzione delle tasse di iscrizione all’USI per i residenti, a livello degli altri cantoni.

• Istituzione di un sistema di borse di studio federale.

 

 

Servizio pubblico

 

• Ripristino delle ex-regie federali (posta, telecomunicazioni, FFS).

• Riorientamento degli obiettivi delle regie federali verso il servizio pubblico anziché il profitto.

• Opposizione alla privatizzazione del mercato dell’energia.

 

 

Politica estera

 

• Opposizione a ogni forma di sfruttamento imperialista, principale causa d’instabilità in quelle regioni del mondo da cui partono i flussi migratori.

• Adozione di sanzioni contro i paesi che discriminano e opprimono parte della propria popolazione su base etnica o religiosa, e solidarietà con i popoli oppressi.

• Sostegno alla causa del disarmo nucleare.

• Interruzione di ogni forma di cooperazione militare con la NATO e l’UE, in difesa della neutralità svizzera.

• Opposizione a ogni forma d’integrazione nell’UE, in quanto organizzazione neoliberale.