Da Genova all’Argentina BENETTON reprime, devasta e assassina!

di Solidali con la lotta Mapuche

 

In nome del falso progresso, BENETTON agisce in tutto il mondo, a costo della vita delle persone.

Ad esempio la famiglia BENETTON è l’azionista di maggioranza di Autostrade per l’Italia, controllando 2.400 km di autostrada. Attualmente BENETTON ha anche progettato 325 km d’ampliamento con la terza e quarta corsia in diverse zone. Lo scopo è quello di ottenere il rinnovo delle concessioni autostradali che sono in scadenza. Si tratta di un’operazione inutile e dannosa, che causerà l’aumento dell’inquinamento generalizzato di aria, acqua e terra che ricadrà su tutt*. Abbiamo anche potuto vedere tutt* le terribili conseguenze dell’”irresponsabile” gestione della manutenzione del Ponte Morandi di Genova!

 

Dall’altra parte del mondo, in Sud America, dal 1991 la multinazionale italiana BENETTON, proprietaria anche del marchio Sisley, ha dato il via a un processo di accaparramento delle terre, che sino ad oggi le ha permesso di ottenere il dominio su più di 1 milione di ettari nella Patagonia argentina. Queste sono terre ancestrali sottratte al popolo Mapuche e convertite in pascoli per l’allevamento di bovini, ovini ed altri animali, che servono per la produzione di lana pregiata. Circa 1.300.000 kg sono esportati in Italia ogni anno per la realizzazione dei suoi capi firmati ipocritamente United Colors of BENETTON. Inoltre, il magnate italiano ha cercato di diversificare la sua attività con investimenti forestali, nell’industria mineraria, nella esplorazione di oro e di rame, nella coltivazione di cereali e nella produzione di carne bovina e ovina. Ha così iniziato un percorso di pura devastazione di questi territori.

 

Le comunità Mapuche dal marzo 2015 lottano per recuperare parte delle terre occupate ed usurpate da BENETTON e per recuperare il diritto di accedere alle fonti d’acqua, vietato dalla multinazionale italiana. Tutto questo processo per il recupero delle terre ancestrali ha significato per il popolo Mapuche affrontare l’azione violenta della polizia argentina. La repressione del governo Macrì veine applicata soprattutto contro bambini, donne, anziani. Devono affrontare cause giudiziarie, torture, carcere e uccisioni, come è successo nel 2017 nella comunità Mapuche di Cushamen. Qui, nel corso di una delle numerose irruzioni della polizia, il solidale Santiago Maldonado, “scompare” forzatamente e il suo corpo viene trovato 78 giorni dopo. Così è stato assassinato anche il giovane mapuche Rafael Nahuel. Entrambi difensori della terra, perseguitati ed assassinati nel nome del capitale. Ci sono prove che indicano che BENETTON è direttamente coinvolta in tutto questo!

Boicottiamo Benetton!

 

In questo contesto Facundo Huala, lonko della comunità mapuche Pu Lof in Resistenza di Cushamen, è sempre stato in prima linea. Per questo ha subito una detenzione arbitraria dal 27 giugno 2017 per più di 1 anno ed è stata decisa la sua estradizione illegale verso il Cile, le cui leggi sono ancora quelle imposte dal regime dittatoriale di Pinochet. Sulla testa del lonko pende dal 2013 un ordine di cattura firmato dal giudice federale di Bariloche, Gustavo Villanueva, per alcuni fatti accaduti quello stesso anno nella regione dell’Araucania (Cile): detenzione illegale di armi e munizioni di fabbricazione artigianale e incendio di una casa. Insieme a lui erano finiti in manette altri cinque mapuche cileni, scarcerati dopo mesi per mancanza di prove.

 

Nell’agosto 2016 Facundo si ritrova imputato nel primo processo per la richiesta cilena di estradizione ma, a causa delle accertate torture da parte della polizia, subìte da un testimone chiave, affinché rendesse false dichiarazioni, il giudice federale di Esquel, ritenne di non accogliere la richiesta e così il lonko venne rimesso in libertà.

 

Nonostante il 6 settembre 2018 l’Onu avesse richiesto la sospensione dell’estradizione di Facundo al governo argentino, accogliendo la richiesta urgente di revisione presentata dall’avvocata di Facundo, Sonia Ivanoff, la sera dell’11 settembre Facundo è stato caricato in tutta segretezza (non è stata avvisata nemmeno la sua legale!) su un elicottero e poi su un aereo alla volta di Santiago del Cile. L’ordine è stato firmato il giorno stesso da Macrì ed eseguito a velocità record dalla ministra Bullrich!

 

Ora si teme per l’incolumità di Facundo, dato che la tortura in Cile nei casi di attivisti mapuche è praticamente una schifosa prassi!!! Inoltre Facundo ha iniziato un nuovo sciopero della fame e della sete contro l’estradizione!

 

Libertà immediata per il lonko Facundo!

 

 

“Qui non c’è terrorismo, qui c’è un popolo stanco, che si difende con quello che ha: un arsenale di arnesi da lavoro. Siamo gente che lavora.(…) I Mapuche continueranno a organizzarsi politicamente in entrambi i versanti della cordigliera, non importa se sono in prigione o no. Dicono che siamo terroristi, ma noi non lo siamo. Io chiedo, se siamo terroristi, dove sono i morti? I morti sono sempre nella nostra comunità. Se questo non è un processo politico, cos’è?”

 

Facundo, udienza agosto 2016

 

 

Solidarietà con la lotta del popolo Mapuche! Libertà per tutt* coloro che lottano per dignità e rispetto!

 

 

Più info:

 

Rete Internazionale In Difesa del Popolo Mapuche 

Sezione dedicata agli aggiornamenti sulla lotta Mapuche sul sito del Molino