A Berlino commemorando Rosa Luxemburg

di Franco Cavalli

 

La giornata è uggiosa, piove ed a tratti tira un forte vento. Nonostante ciò , ieri una folla enorme, che io stimo attorno alle 15.000 persone, ha partecipato alla commemorazione dell'assassinio di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, trucidati 100 anni fa come domani su ordine del primo governo repubblicano tedesco, guidato da un primo ministro socialdemocratico di destra.

 

Nel novembre del 1918 un sollevamento popolare aveva spazzato via la monarchia e aveva istallato un governo di coalizione abbastanza debole. Come era capitato l'anno prima in Russia con il governo Kerensky, anche a Berlino la sinistra rivoluzionaria guidata da Luxemburg e Liebknecht era in posizione favorevole per tentare il passaggio ad un governo rivoluzionario.

 

Basandosi sulle squadracce dei Freikorps (che prefiguravano le bande naziste a venire) il governo scatenò preventivamente un massacro delle milizie operaie, dopo aver fatto barbaramente assassinare i loro due leaders.

 

E pensare che se la rivoluzione avesse avuto successo ci saremmo molto probabilmente risparmiati gli orrori del nazismo e della Seconda Guerra mondiale. Questo spiega in parte la grande popolarità di cui sopratutto Rosa Luxemburg ancora oggi gode.

 

Ma torno alla commemorazione: ci sono con 3 nipoti e assieme a questa fiumana di gente, in mezzo a una marea di bandiere rosse, marciamo per quasi 2 ore prima di arrivare al cimitero dove sono sepolti. Ci sono tutte le sfumature della sinistra, salvo la SPD che non ha mai fatto ammenda per l'orribile crimine dei loro predecessori. Il corteo è molto militante, ma rallegrato da una serie di musiche con l'Internazionale e Bella Ciao cantate in varie lingue. La manifestazione viene ripetuta ogni anno, ma mi si dice che stavolta per il centenario è particolarmente impressionante.

E' sicuramente però la prima volta che vengono inalberati anche striscioni inneggianti ai gilet gialli, con buona pace di chi continua a pensare che sia una rivolta di destra. Per tutto il tempo siamo scortati (forse anche temendo provocazioni fascisteggianti) da un impressionante dispositivo di polizia.

 

La nostra commozione è poi massima quando dopo una lunga attesa arriviamo a depositare ognuno un garofano rosso sulla tomba di Rosa.., su cui campeggia una grande scritta "i morti ci mettono in guardia"... ce n'è proprio bisogno di questi tempi!