Oltre 55'000 firme contro la RFFA

di ForumAlternativo

 

Il referendum contro la riforma fiscale-sociale nazionale, la cosiddetta RFFA (Riforma fiscale e finanziamento dell’AVS), è ufficialmente riuscito. Nella tarda mattinata di oggi sono state consegnate le oltre 55'000 firme raccolte dal comitato referendario nazionale “No alla RFFA”, capitanato dai Verdi, solidaritéS e il sindacato VPOD. Il traguardo raggiunto costituisce una prima bella vittoria per il fronte di sinistra contrario ai regali fiscali alle grandi imprese.

 

In Ticino, la raccolta è stato portata avanti dal comitato cantonale composto da ForumAlternativo, Unia, Verdi, USS Ticino e Moesa, Partito Comunista, Collettivo Scintilla, GISO, MPS e POP. Non pervenuti, invece, i vertici del PS ticinese, che contrariamente ad altre sezioni cantonali del partito hanno preferito non prendere posizione sull’argomento. Con buona pace di coloro che aspettavano di conoscerne l’opinione per decidere chi votare il prossimo aprile.

 

La RFFA, lo ricordiamo, non è altro che una versione edulcorata della Riforma III dell’imposizione delle imprese che era stata massicciamente respinta in votazione popolare nel febbraio 2017 con oltre il 59% di voti contrari.

 

Per far passare questa riforma indigesta alla popolazione (in particolare al ceto medio e alle classe popolari), un’inedita alleanza tra partiti borghesi e Partito socialista ha deciso di addolcire la pillola aggiungendo al progetto fiscale anche delle misure di rafforzamento del sistema di finanziamento dell’AVS, in piena contraddizione con il principio di unità della materia. Constatiamo con rammarico che il governo ticinese, con la sua riforma fiscale-sociale, ha fatto scuola.

 

I sostenitori della RFFA assicurano che la riforma permetterà di far fronte alla richiesta dell’UE di mettere fine ai regimi fiscali straordinari di cui beneficiano le multinazionali con sede in Svizzera e contribuirà a rinforzare l’AVS. In concreto, però, la riforma fiscale causerà delle perdite miliardarie nelle casse pubbliche, andando a incidere duramente sul tessuto sociale del paese e causando delle ricadute negative che la contropartita sociale non basterà minimamente a compensare. Oltretutto, il sistema di finanziamento dell’AVS previsto dalla riforma – pagato, va sottolineato, dagli stessi salariati – non permetterà di rinforzare le pensioni sul lungo termine e non metterà le donne al riparo da un innalzamento dell’età pensionabile, un progetto peraltro già sul tavolo del Consiglio federale.

 

Gli unici a vincere, insomma, saranno gli azionisti e le grandi imprese, a scapito della socialità, la sanità e i servizi pubblici in generale di cui tutte e tutti noi beneficiamo.

 

 

In vista della votazione che avrà luogo la prossima primavera, invitiamo la popolazione ad opporsi alla RFFA sin da ora. La campagna sarà lunga e difficile: per vincere, dovremo essere tutte e tutti uniti!