Sciopero per il CLIMA

di Red

 

Dopo lo sciopero degli studenti, che venerdì 18 gennaio ha portato oltre 22’000 persone per le strade di tutta la svizzera, sabato 2 febbraio 2019 a Bellinzona dalle ore 15:00 sarà il momento del Ticino. Vi proponiamo la testimonianza di uno studente di 16 anni che ha partecipato alla mobilitazione di Zurigo.

 

 

 

 

 

In diretta da Zurigo

 

 

Nilo Cavalli Liceale a Zurigo, 16 anni

 

 

Ciò che è cominciato con la protesta della quindicenne Greta Thunberg a Stoccolma, è ora cresciuto per diventare un vero movimento di protesta. In centinaia di città un po’ dappertutto nel mondo migliaia di scolari si ritrovano regolarmente e manifestano ad alta voce contro il riscaldamento globale. E anche qui a Zurigo è stato così. Muniti di megafoni e di striscioni preparati alla bell’e meglio, abbiamo formato già ripetutamente dei cortei di protesta, dapprima eravamo solo alcune centinaia, ma siamo diventati poi rapidamente delle migliaia. Tutto ciò ha creato non poco stupore nei media.

 

Il tutto è cominciato con un volantino, fatto girare dappertutto via What’s Up, con il quale ci si informava che il 21 dicembre ci sarebbe stato il primo sciopero degli scolari e dei liceali. Lo scopo era porre termine alla letargia della politica a fronte del riscaldamento globale. Questo lo si voleva fare con una grande carica di energia e di volontà di smuovere le cose.

 

Quel giorno tutto è cominciato alle 9.00. Dopo essere riusciti ad organizzare un incontro con il Consigliere di Stato responsabile per la salute e l’ambiente, abbiamo cominciato a marciare, facendoci sentire sonoramente. Ben presto un numero crescente di persone si sono aggiunte al nostro corteo di protesta, nel quale sempre più frequentemente veniva scandita la parola d’ordine “Cambiamo il sistema e non il clima”. L’ambiente era straordinario e sempre di più abbiamo avuto l’impressione di una crescente unità d’intenti. Dai balconi la gente ci applaudiva indicandoci il loro sostegno. Soltanto gli automobilisti non erano molto contenti di vedersi le strade occupate da questa massa di persone. Una serie di ulteriori scioperi degli scolari e dei liceali sono già pianificati, perché nonostante i successi iniziali, siamo ben lungi dall’aver raggiunto lo scopo.

 

Continueremo a farci vedere, sempre più numerosi e sempre più rumorosi, e non smetteremo finché non vedremo chiari segni di cambiamento. Perché anche i nostri figli dovranno poter vedere il mondo almeno come lo vediamo noi oggi.