Via i soldi dei Ticinesi dalle fonti energetiche fossili!

Ronnie David I Verdi del Ticino

 

Quasi dieci anni orsono la scellerata decisione di investire denaro pubblico nel carbone tedesco. Ora, a 10 anni di distanza, quanto andavano dicendo i Verdi si sta rivelando vero.

Un disastro ecologico e 35 milioni dei contribuenti ticinesi bruciati. I Verdi chiedono ora di vietare l’investimento di denaro pubblico (comprese le casse pensioni) in energie fossili e non pulite.

 

Sono passati quasi 10 anni dalla votazione popolare per un AET senza carbone, approvata dalla popolazione ticinese ma poi superata dal controprogetto (promosso da i giochetti di palazzo di PLR, PPD e UDC con il contributo anche del socialista Roul Ghisletta) che avrebbe permesso ancora all'AET di investire 35 milioni in una centrale a carbone tedesca.

 

35 milioni dei contribuenti ticinesi che, alla luce della decisione del governo tedesco di uscire dal carbone, valgono ora come carta straccia. 35 milioni di franchi che avrebbero potuto favorire, attraverso sovvenzioni e incentivi, la transizione energetica verso fonti energetiche rinnovabili, che a qualche anno di distanza si stanno rivelando economicamente più vantaggiose rispetto alle inquinanti.

 

Non solo, con questa scelta sbagliata sia in termini economici che ambientali, il Ticino ha perso l'occasione di acquisire un interessante know-how nel settore delle rinnovabili che gli avrebbe permesso di avere una marcia in più nelle sfide future.

 

Le perdite per l’uscita dal carbone della Germania vanno ad aggiungersi alle perdite operative annuali a causa dei costi produttivi fuori mercato della centrale di Lünen.

 

 

I Verdi ritengono che sia ora necessario codificare in maniera chiara che il denaro dei ticinesi non venga investito in fonti fossili o ecologicamente non sostenibili, neppure in maniera nascosta o indiretta. Presenteranno nei prossimi mesi in Gran Consiglio una iniziativa volta al divieto assoluto di investire denaro pubblico nel carbone, nucleare e altre fonti fossili come petrolio o gas.

 

Questo deve valere soprattutto per i fondi pensionistici pubblici e para pubblici così come per le casse pensioni a cui fanno riferimento gli enti locali per i propri dipendenti.

 

Troppo alto il rischio di vedere le pensioni bruciate da scelte ecologicamente non più sostenibili. Troppo scorretto investire denaro pubblico per portare il mondo verso il baratro climatico, questa è l’ora del cambiamento.