USA: una mascotte sportiva diventa l’emblema della sinistra

di RedQ

 

Spesso politica e sport si mescolano, purtroppo più frequentemente a destra. Noi ci consoliamo naturalmente con i fans club del Livorno, del St. Pauli e naturalmente con la magica curva dell’Ambrì.

Dagli Stati Uniti arriva adesso però una notizia, che come capita spesso con questo paese, ingigantisce il fenomeno.

 

Pochi mesi fa i Philadelphia Flyers, che non sono proprio una squadra abituata a vincere nella NHL, volendo evitare i soliti simboli indiani, ormai non più politically correct, si è inventata una nuova mascotte: un pupazzo grassoccio, dal sesso indefinibile, con una testa sproporzionata, due occhi allucinati e su tutto un grosso casco nero. È stata chiamata Gritty, che tradotto in italiano significa tignoso, cioè (secondo il Zingarelli) qualcosa tra il rompiballe ed il duro a morire.

 

Poche settimane fa manifestanti anti-Trump hanno sfoderato a Filadelfia una serie di cartelloni, dove si vedeva Gritty prendere a calci ed addirittura talora sgozzare il presidente. Da allora Gritty è diventato in poche settimane nei social l’emblema della sinistra radicale, adottata anche da alcune pubblicazioni molto serie, come per esempio Jacobin, secondo i quali rappresenta “l’assurdità della vita nel mondo capitalista”.

 

Questo innamoramento per Gritty soprattutto del movimento anti-fascista ha addirittura fatto scendere in campo molto stizzito il World Street Journal, che dal pulpito della grande borghesia americana ha sentenziato che è ora di finirla di mescolare sport e politica…. Mentre il Consiglio Comunale di Filadelfia ha adottato una risoluzione che inneggia a Gritty quale “emblema passionario di una grande speranza”.

 

Qualcuno scuoterà la testa dicendo che si tratta di americanate. Per noi è uno dei pochi aspetti della vita statunitense che ci trova consenzienti.