"Giornalisti" e deretani al caldo

di Eolo Morenzoni

 

Qualcuno se lo ricorderà il mezzo busto di Teleticino, il giornalista Christian Fini. Scomparso dallo schermo da ormai un anno, ma dove sarà finito? Ora lavora dietro le quinte, nell’Ufficio del coordinamento e dell’informazione del Dipartimento del Territorio di Claudio Zali.

Un ufficio poco appariscente nell’organigramma del Dipartimento. Non figura nella direzione come immaginabile, ma è incorporato nella Divisione ambiente. Eppure vi lavorano una dozzina di collaboratori, tra i quali diversi ex giornalisti del privato e del pubblico. Gli uccellini del palazzo dicono che l’ufficio si sia rimpolpato non poco negli ultimi tempi. Si sa che la comunicazione al giorno d’oggi è tutto per i nostri politici, più attenti all’apparire che al fare.

 

Ma una dozzina di collaboratori della comunicazione per una sola divisione, paiono francamente molti. Ne va poi aggiunto un tredicesimo, il responsabile della comunicazione del Dipartimento, Luca Veronese. Il dipartimento federale dell’ambiente a Berna, ne conta sei di addetti alla comunicazione.

 

I maligni sospettano che la rimpolpata sia merito dell’approssimarsi dell’aria primaverile, le cui temperature dovrebbero rialzarsi parecchio in vista di aprile. Per carità, non vi è nulla di male ad affidarsi ai professionisti della comunicazione. Lo fanno tutti. Altrettanto pacifico che ogni politico si scelga il collaboratore che più gli aggrada.

 

Guardando l’organigramma di Beltraminelli, si direbbe abbia una predilezione più per le giuriste che le giornaliste. Non è un male. Forse potranno rendere più attento il capo dipartimento al rispetto delle risoluzioni governative, allo stilare i contratti e soprattutto, con chi li firma.

 

Anche da Vitta, tra le strette collaboratrici, non figurano persone con grande esperienza nel mondo mediatico. Va però riconosciuto che la regia degli spot elettorali dai vuoti contenuti del capo, sono ben diretti. Da Bertoli invece son passati un direttore e un vicedirettore de La Regione, sostituito da un altro vice direttore.

 

Nello staff di Gobbi, ritroviamo un giornalista esperto d’automobilismo e l’ex caporedatore del Gdp. C’è stato anche un produttore che, lasciata la Rsi, dopo un paio di anni passati da collaboratore personale di Gobbi, è rientrato lo scorso anno in Rsi nientemeno che col grado di segretario generale del Dipartimento Programmi e Produzione. Vi lasciamo immaginare la paga del rientrante (ma alla rsi non erano tutti rossi?).

 

Insomma, anche tra i lavoratori dei media vi è chi cade sempre in piedi. Condizione essenziale, essere col carro vincente. Sappiamo a chi state pensando, ma vi sbagliate. L’ex collaboratore della Marina, quel fedele Fabio Pontigia che ancora oggi pranza tutti i giorni con lei, una volta fatte le valige (coi dossier) da Palazzo, non è diventato direttore del Cdt per le doti di leccaculismo. No, lui crede davvero in quel che dice. Ed è per quello che siede sulla poltrona del quotidiano "indipendente".