Il capitalismo non è un’idea, è una malattia

Flavio Pico, Lugano

 

In questi ultimi giorni mi sono soffermato nella lettura di un articolo apparso su L’Espresso. Un intervista di Marco Pacini a Boris Pahor “Il capitalismo non è un’idea, è una malattia che ci è passata nelle cellule”.

 

 

Leggendo questo articolo mi sono convinto della necessità di aderire ad un movimento politico come ForumAlternativo.

 

A chi pensa che il desiderio di voler aggregare delle forze di una sinistra, che non continui a fare l’occhiolino ai partiti di destra-neoliberista, per una lotta contro il capitalismo imperante sia un fatto anacronistico o un sentimento nostalgico, leggendo questa intervista si deve ricredere.

 

Il capitalismo ci ha portati a un passo dalla catastrofe, economica e ambientale. Abbiamo la necessità di lottare contro questo mostro che ci sta divorando e se non si potrà abbatterlo potremo almeno cercare di addomesticarlo.

 

Mi sembra che in questa lunga battaglia la volontà di ForumAlternativo di cercare un coinvolgimento delle forze dei Verdi non sia dettata da logiche opportunistiche, ma da una imprescindibile e pragmatica visione della realtà: è impensabile voler difendere la dignità umana senza la consapevolezza di dover salvaguardare la terra. Dovremo uscire dalle logiche del profitto o del lavoro ad ogni costo e mettere in primo piano la salute del nostro pianeta e di tutti gli essere viventi.

 

Non dobbiamo e non possiamo far finta di niente, non possiamo continuare ad assecondare questo capitalismo, non possiamo dire di essere impotenti davanti al degrado sociale pensando che sia la conseguenza inevitabile di una crisi economica che nessuno poteva prevedere.

 

A questo proposito vi consiglio un’altra lettura: “Le grandi questioni sociali del nostro tempo” A partire da Giuliano Gallino” a cura di Pietro Basso e di Giuliana Chiaretti. Ed. Ca’ Foscari. In questo libro è ben documentato la volontà e la capacità persuasiva di quella cerchia ristretta di potenti che si cibano grazie alla bestia e impoveriscono tutti gli altri fino a ridurci in uno stato di schiavitù. Sono stati così bravi che ci hanno fatto credere di essere tutti dei bravi e oculati investitori e che le diseguaglianze non possono essere combattute perché insite nell’essere umano.