Salario minimo. Profonda delusione

Graziano Pestoni, USS ticino e Moesa

 

3000 franchi per vivere non sono sufficienti. In Ticino molti guadagnano anche molto meno. È proprio per questo che la Commissione tripartita (rappresentanti padronali, sindacati e autorità cantonale) ha emanato oltre una decina di contratti normali di lavoro con salari minimi.

Ma ciò non basta. In molti settori vengono applicati salari bassi, troppo bassi. Per questo l’USS-Ticino e Moesa aveva salutato positivamente l’iniziativa popolare intesa a introdurre un salario minimo cantonale, approvata in votazione popolare nel giugno 2015, quasi quattro anni fa.

 

Malgrado l’urgenza di trovare una soluzione dignitosa a un problema che dovrebbe disonorare un Paese civile e ricco, e malgrado una sentenza del Tribunale federale in materia che ritiene legittimo fissare per legge un salario minimo, in questi quattro anni l’Autorità cantonale non ha saputo concretizzare gli intenti dell’iniziativa.

 

Negli scorsi giorni, e questo è solo l’ultimo atto di una tristissime vicenda, la Commissione della gestione del Gran Consiglio ha deciso di rinviare il tema a dopo le elezioni di aprile.

 

 

L’USS-Ticino e Moesa deplora tale situazione. Essa dimostra miopia da parte del mondo politico e scarso interesse per un grave problema sociale. Essa dimostra pure dispregio per le nostre istituzioni, fondate sul rispetto dei principi democratici. Nulla può infatti giustificare un ritardo di quattro anni nel dar seguito a una decisione popolare.