Posta: tutti vogliono la regia federale? E allora votate la nostra iniziativa cantonale!

Partito Comunista

 

La piattaforma Smartvote in vista delle elezioni cantonali del prossimo 7 aprile ha posto una domanda fondamentale ai candidati: "Il Canton Ticino dovrebbe chiedere a Berna di ripristinare la regia federale della Posta (ovvero di rinazionalizzarla)?".

Stando alle risposte al questionario moltissimi sono stati i candidati favorevoli a questa proposta. Anche esponenti borghesi e della destra economica, cioè proprio coloro che vent’anni fa hanno votato per privatizzare e liberalizzare il mercato postale e non solo.

 

Naturalmente tutti i candidati del Partito Comunista hanno detto un Sì coerente alla Nazionalizzazione e anche quasi tutti i socialisti si sono detti favorevoli… peccato che nel 1997 il PSS abbia boicottato il referendum comunista che voleva salvare la regia federale.

 

Nel dicembre 2016 nel Gran Consiglio ticinese, il deputato del Partito Comunista aveva sostenuto la risoluzione cantonale che chiedeva alle autorità federali una moratoria delle chiusure di uffici postali, ma nel suo intervento in aula aveva avvertito che “finché non si ritornerà a tematizzare la nazionalizzazione di un tale settore strategico per l’economia, rischia di essere solo una misura palliativa”. A quanto pare oggi tutti concordano con il Partito Comunista: ce ne rallegriamo ma chiediamo di passare dalle parole ai fatti.

 

I deputati in Gran Consiglio potranno votare infatti a favore dell’iniziativa cantonale depositata già nell’aprile dell’anno scorso (vedi link) dal nostro deputato Massimiliano Ay (ma ancora ferma in commissione: ah le priorità!) che chiede proprio a Berna di ripristinare la regia federale.

 

Il Partito Comunista offre quindi la possibilità ai granconsiglieri di far seguire all’indignazione espressa, i fatti concreti, perché solo la nazionalizzazione e la fine della gestione secondo logiche di mercato permetterà di evitare la chiusura di uffici postali.

 

Il Partito Comunista invita infine l’Unione Sindacale Svizzera (USS) a promuovere in modo unitario una iniziativa popolare in tal senso.