Comunicato della KJK per l’8 marzo 2019

Coordinamento delle comunità delle donne curde

 

A tutte le donne del mondo, alle nostre sorelle e compagne, Dalle montagne del Kurdistan, che sono parte di quelle terre dove le forme...

... di socialità guidate dalle donne sono emerse, e dove i semi della cultura della condivisione sono stati piantati migliaia di anni fa, vi salutiamo con la nostra incrollabile determinazione alla lotta e con la passione per una vita libera.

 

Inviamo i nostri più sinceri saluti a tutte le donne che resistono, lottano e alzano la loro voce contro la società del dominio maschile, lo sfruttamento, l’occupazione, la distruzione e la riduzione in schiavitù.

 

Le memorie di tutte le donne che, nel corso della storia della società vecchia di 5000 del dominio maschile, si sono opposte all’esclusione, all’ignoranza, allo sfruttamento e alla riduzione in schiavitù, e che hanno combattuto per la libertà e l’uguaglianza sono state una delle principali fonti di forza per noi alla vigilia di un nuovo 8 marzo. Nonostante gli sforzi del sistema maschile dominante di lasciarci senza memoria e senza storia, noi donne abbiamo la più lunga storia di resistenza dell’umanità. Ancora una volta, in occasione dell’8 marzo, commemoriamo con gratitudine tutte le donne sapienti e tenaci che hanno sacrificato la loro vita nella resistenza contro un sistema patriarcale, orientato al potere, sessista e misogino.

 

Commemoriamo tutte coloro che hanno aperto la strada al movimento per la libertà delle donne del Kurdistan: Sakine Cansız, Zekiye Alkan, Gülnaz Karataş, Zeynep Kinaci, Sema Yüce, Viyan Soran, Şirin Elemhuli, Silan Kobane, Arin Mirkan e tutte le altre con amore e nostalgia. Inoltre, da Rosa Luxemburg a Clara Zetkin, da Haydee Santamaria a Kittur Rani, da Shadiye Ebu Ghazaleh a Nwanyeruwa, da Mary Jones a Doria Shefik, da Mary Beyleryan a Louise Michel, commemoriamo tutte le donne che hanno condotto la lotta universale per la libertà delle donne. In particolare commemoriamo le lavoratrici, che hanno svolto un ruolo nella dichiarazione dell’8 marzo nella loro lotta per l’uguaglianza e per i diritti delle lavoratrici, i loro sforzi e sacrifici. La loro memoria è una torcia che è una luce per la nostra via, abbatte le tenebre, illumina le nostre menti e diventa fuoco nei nostri cuori.

 

(…) Le donne si schierano, dimostrano solidarietà e si uniscono. Le donne lottano e si organizzano. Le donne resistono. A milioni si alzano. A milioni si riversano nelle strade, nelle piazze, nelle montagne e nelle pianure. Milioni sono determinate, non hanno paura e non fanno un passo indietro. Stanno dicendo: “Avremo indietro la nostra libertà. Porremo fine a questo sistema di sfruttamento. Spezzeremo tutte le catene. Non obbediremo”.

 

 

Come Movimento di Liberazione delle Donne del Kurdistan, rendiamo omaggio alla resistenza delle donne contro il sistema patriarcale e la sua logica di sfruttamento, dal profondo dei nostri cuori, con entusiasmo rivoluzionario.

 

(…) Donne resistenti, lo spirito dei nostri tempi ci impone di intensificare la lotta per la libertà. Trasformare il nostro secolo in un’era di libertà per le donne è oggi a portata di mano ed è un obbligo storico.

 

Uniamoci per questo, solleviamoci come donne del mondo. Diciamo: “La resistenza delle donne ci rende liber*”. Riuniamoci allora attorno al fuoco della resistenza, danziamo al canto della libertà e alimentiamo il fuoco della rivoluzione. Viviamo ogni giorno come se fosse l’8 marzo contro il colonialismo, il fascismo, l’occupazione e il patriarcato. La vita cambierà. Allora il mondo diventerà un posto migliore. Ampliamo la rivoluzione e costruiamo il nostro futuro.

 

Il fascismo non passerà!

 

La resistenza delle donne ci rende liber*!

 

Jin, Jiyan, Azadi!

 

KJK, Coordinamento delle comunità delle donne curde

 

 

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