Beltraminelli e la democrazia che non c’è

di Graziano Pestoni

 

La situazione nella sanità è molto preoccupante e il mondo politico, purtroppo, è assai assente. È questa la ragione per la quale le forze sociali, in questi ultimi anni, hanno presentato diverse iniziative popolari.

 

A livello nazionale, promossa dalle associazioni infermieristiche, nel mese di novembre 2017, sono state presentate le firme per l’iniziativa popolare “Per cure infermieristiche forti”. Il Consiglio federale ha invitato a respingere l’iniziativa, suscitando ire comprensibili e giustificate dai promotori. Lo ha però fatto rispettando i termini previsti dalla Costituzione. Cosa succederà ora è difficile da prevedere. Le Commissioni parlamentari sembrano tuttavia maggiormente disponibili e non sarebbe da escludere che ne scaturisca un testo ragionevole.

 

 

Diversa è invece la situazione in Ticino. Provviste delle necessarie firme, sono state presentate tre iniziative:

 

• “Per il rimborso delle cure dentarie” (maggio 2015),

 

• “Più qualità e sicurezza nelle cure ospedaliere” (maggio 2017),

 

• “Per cure mediche di prossimità” (maggio 2017).

 

La prima pone il problema del costo delle cure dentarie. Molte famiglie, infatti, non hanno i mezzi finanziari per far fronte agli onorari dei dentisti. Ciò significa che molte persone non si possono curare, con grave pregiudizio per la salute. L’iniziativa propone l’istituzione a livello cantonale di un’assicurazione per le cure di base, finanziata con il sistema AVS (con un contributo pari allo 0.8% del salario, metà a carico del salariato e metà a carico del datore di lavoro).

 

La seconda pone la questione della qualità delle cure ospedaliere, dell’eccessiva concorrenza svolta dal settore privato, nonché dal numero insufficiente di nuovo personale sanitario, in seguito alla mancanza di disponibilità delle cliniche private a fornire posti di stages.

 

La terza iniziativa riguarda gli ospedali di Valle. Essa vuole dare una risposta alle decisioni dell’Autorità cantonale di smantellare gli ospedali di Faido e di Acquarossa.

 

 

Il tempo prescritto per una presa di posizione del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio è ampiamente scaduto per tutte le iniziative. Gli iniziativisti hanno ripetutamente sollecitato il direttore del DSS. Invano. Ciò, purtroppo, non sorprende. Paolo Beltraminelli in un recente dibattito ha infatti affermato che il popolo fa un uso eccessivo del diritto di iniziativa.

 

Il rispetto delle regole non sembra quindi interessare. Nemmeno se ciò contrasta con i principi democratici prescritti dalla Costituzione.

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