La grande abbuffata

di Eolo Morenzoni

 

«Salametto, polenta, brasato e un buon Merlot ticinese a bagnare il tutto. Le tradizioni non vanno cambiate e la Lega ha lanciato la sua campagna verso il 7 aprile al Capannone di Pregassona. Seicento le porzioni previste, per altrettante persone accorse alla festa del movimento di via Monte Boglia».

Iniziava così la cronaca sul dipendente Corriere del Ticino, in cui si riferiva del pranzo leghista al capannone di Pregassona del 20 gennaio. Il primo pranzo acchiappavoti di una lunga serie, nella speranza di confermare le cadreghe questa domenica.

 

Una volta se magna gratis al mercato coperto di Giubiasco, la volta dopo di nuovo a Lugano, poi una puntata nel mendrisiotto e così via. Per il fedele ultras leghista pronto a seguire l’intero tour cantonale, l’occasione di farsi una bella abbuffata generosamente offerta è imperdibile.

 

Sì ma, è offerta da chi? L’interrogativo rimane avvolto nel mistero. Stando ai dati dell’autorità cantonale, Lega e Ppd sono gli unici a non aver mai ricevuto donazioni da privati. Bizzarro, vero. Perfino gli Udicini del partito del miliardario blocher in martullo, hanno confessato retroattivamente di aver ricevuto qualche franchetto da qualche privato.

 

Ma allora chi paga le grandi abbuffate popolari generosamente offerte dal partito di maggioranza a Lugano e nel Cantone? Il popolo certamente, almeno con una parte dei soldi dati ai partiti dai comuni. Eh sì, perché grazie a quel rompicoglioni di un pronzini, si è scoperto quanto i comuni versano di soldi pubblici ai partiti e agli eletti.

 

Lugano, ad esempio, ne versa 15mila a ogni partito e 3mila per ogni eletto. Il record d’incassi lo fa il partito maggioritario, la lega, con 93'000 cucuzze nella città da loro amministrata. Nella sola capitale leghista, via Monte Boglia riscuote la metà dell’intero importo che raggranella in tutti i comuni. Nella classifica dei partiti, la lega è distanziata di poco dal solo ex partitone, in vetta a quota 195mila franchi. Ps e verdi, (stranamente uniti nel computo), si piazzano terzi a 166mila, mentre quarto arriva l’altro partito che dichiara di non ricevere mai dei soldi dai privati, gli uregiatt con 143mila.

 

Complessivamente, tutti si beccano 700 mila franchetti. Potrebbero offrire anche tombole con ricchi premi e cotillon alle loro saghe di partito, e farci ancora una buona cresta.

 

Sempre avvolto nel mistero rimane invece come si finanzi l’organo della domenica. Forse il fuco coi soldi pubblici, quel poverello d’un quadri, delle sue 230mila cucuzze l’anno che gli versano i contribuenti, una parte li mette nel domenicale. In fondo, si tratta di un investimento a buon rendere. Di certo, non mette tutta la paga da statale, perché qualcosa tiene per le sue spesucce segrete, di cui forse un giorno vi racconteremo.

 

Quel che è strano, è che nessun leghista, nemmeno il gruppo parlamentare, dichiari di versare i soldi al partito, come prescrive la legge. Come si diceva, anche i soldi per le campagne dei baciapile pare che fiocchino dal cielo. Ma che nemmeno quello che dovrebbe rappresentare le Istituzioni nel Cantone, si sogna di rispettare la legge, la cosa puzza.

 

Chissà che non finisca come quel suo amico del sud, il capo di quel partito che ha ciulato 49 milioni di euro agli italiani. Ah già, da noi non succede….