Grido d’allarme da Riace

Tratto dal sito L'altra Svizzera

 

Ci siamo permessi di tradurre il seguente testo del Forum civico su Riace che fa capire con quale perfidia, il governo italiano boicotta gli sforzi per realizzare un’esperienza di convivenza profondamente umana tra varie culture e provenienze.

 

 

 

 

 

Ci rende felice a vedere con quale veemenza e quanto vigore la società civile sta difendendo questo progetto umanitario, non per ultimo vantaggioso per tutti.

 

 

 

Rapporto intermedio e prospettive

 

L’attuale situazione politica in Italia non da ragione per festeggiare. Tanto meno alla gente di Riace. Il diritto d’asilo è stato inasprito tramite il decreto Salvini. La categoria della protezione per motivi umanitari, che prometteva ai rifugiati il diritto di permanenza è stato abolito completamente. L’anno scorso ai rifugiati che vivevano a Riace grazie un programma d’accompagnamento statale, fu consigliato di trasferirsi in altre strutture statali per rifugiati per ottenere ancora un sostegno finanziario. Non tutti seguivano quest’ordine, altri non avevano scelta. Nel frattempo alcuni sono ritornato a Riace perché le condizioni in questi campi erano disumane. Oggi vivono nuovamente 80 immigranti nel paese e non più 200 come prima.

 

L’attacco mirato del governo sul progetto e il rifiuto di pagare i sussidi ha lasciato profonde tracce . Gli asili nido e la stazione sanitaria sono stati chiusi dopo la partenza dei primi rifugiati, causa mancanza di persone coinvolte. Gli uffici dell’associazione “Città del Futuro” che sosteneva la maggioranza delle strutture create con e per i rifugiati, sono stati chiusi. Le porte e le finestre degli atelier, che prima e durante il periodo di Natale erano illuminate, restano buie. Le officine della ceramica, del vetro, quella tessile e del legno nelle quali lavoravano i rifugiati, restano vuoti. Il progetto di un mulino per l’olio è sospeso e le infrastrutture per un turismo solidale aspettano di essere realizzate.

 

Il Progetto Riace era fortemente formato dall’impegno carismatico del sindaco “Mimmo” Lucano. Con l’intento di rovinare Riace come simbolo di un’Italia aperta, fu diffamato la sua persona. L’arresto domiciliare ha dovuto essere revocato, ma il divieto di mettere piede a Riace resta valido durante il periodo della procedura penale. Miracolosamente viene sempre prolungato.

 

Il tentativo di distruggere il progetto Riace ha provocato un’enorme onda di solidarietà con il paese. In Italia la solidarietà con Riace è un simbolo di resistenza contro la politica disumana del demagogo Salvini. Ma anche in Svizzera le dimensioni della solidarietà sono impressionanti. Il sindaco “ Mimmo” Lucano viaggia da un evento all’altro, parla alla Tele e durante le manifestazioni contro la “nuova politica” d’asilo. Con il suo carisma e suo modo umano riesce a convincere anche cittadini critici. Numerosi comuni l’hanno eletto cittadino d’onore per dimostrare solidarietà nella protesta. Come ultima e più grande la città di Milano. “Mimmo” è diventato simbolo “ dell’altra Italia”. Nel frattempo si è formato un comitato che lo propone per il premio “Nobel”.

 

 

Riace è più di un simbolo; è una via, una convinzione. Un rilancio esigente. In paese, la situazione è complicata e richiede un duro lavoro. Il diavolo risiede nei dettagli e non sono richieste parole ma tanto impegno, la collaborazione di tutti i coinvolti e una grande porzione di pragmatismo. Il Forum civico partecipa finanziariamente per saldare almeno parzialmente i debiti che si sono accumulati verso i rifugiati e i negozianti locali. Questo per superare la paura di un crollo economico. L’iniziativa partiva da il movimento solidale ed è sostenuto della cooperativa italiana “Chico Mendes” che gestisce una catena di negozi alternativi in Italia. I prossimi progetti prevedono una collaborazione con la Unione Re.Co.Sol., la Rete di Comuni Solidali. Questa rete sostiene il progetto di Riace da alcuni anni sul posto e vuole migliorare la situazione economica dei rifugiati. Il Forum civico tiene un regolare contatto con loro. Come prossimo passo è previsto la costituzione di una Fondazione collettiva per Riace. Questa fungerà quale sostenitore economico per i progetti a Riace. Nel consiglio della fondazione saranno presenti, oltre il Forum e Re.Co.Sol soprattutto iniziate della società calabrese. Essi sono disposti a sostenere il progetto. Questo gruppo Nocciolo si occuperà del necessario sostegno dei restanti rifugiati, ma anche di quelli che tornano e quei nuovi arrivati. Un altro grande investimento riguarda l’acquisto dei spazi d’uffici per l’associazione “Città futura” nel Palazzo Pinnaro. Così vorremmo rassicurare l’associazione a lungo termine.

 

Come obiettivo il gruppo Nocciolo vuole dare una mano a promuovere l’artigianato, il turismo solidale e l’elaborazione dei prodotti agricoli a Riace .Sembra facile, in realtà è un obiettivo esigente. Si tratta di creare una base economica e indipendente per accoglienza dei rifugiati e immigranti. In questo contesto il Forum civico prevede la creazione di una rete di solidarietà Nord-Sud. Intanto è intenzionato a fare piccoli passi, visto che il Forum Civico e Longo Mai collaborano da venti anni con Riace e per lo stupore di tutti anche sui campi e negli atelier e siamo accettati e riconosciuti dalla gente del paese. Anche da quelli che momentaneamente si sentono insicuri e che vedono il progetto per i rifugiati in modo critico.

 

La lettera finisce con le seguenti frasi: Il vostro sostegno resta importante! Ci da coraggio e partiamo - malgrado tutte le circostanze sgradevole – con ottimismo nel nuovo anno.

 

Riace vive! Vi ringraziamo e siamo lieti che ci siete con noi.