RFFA: un progetto iniquo da respingere senza esitazioni

di RedQ

 

Appare a dir poco insensato e irresponsabile privare oggi lo Stato di risorse miliardarie. In un contesto nel quale le condizioni di vita e di lavoro delle persone continuano a deteriorarsi bisognerebbe dotarsi delle risorse necessarie per contrastare quella che appare come una vera e propria crisi sociale.

Non certamente promuovere ulteriori ingenti sgravi fiscali a favore delle grandi società!

 

Inoltre non convince neppure la parte del pacchetto relativa al finanziamento supplementare dell’Avs. Da un lato perché questo finanziamento sarà pagato dai lavoratori (attraverso un aumento dei prelievi in busta paga e a quello dell’Iva) dall’altro perché lo stesso non scongiurerà l’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni contemplato dal progetto AVS 21, che prenderà forma dopo la votazione sulla RFFA. Il messaggio su AVS 21 verrà infatti presentato entro la fine del mese di agosto.

 

 

Il progetto RFFA è ampiamente antidemocratico. Perché sul fondo riproduce le proposte di sgravi fiscali previsti dalla Riforma III delle imprese nettamente bocciati in votazione popolare nel febbraio del 2017. Ma lo è anche perché impedisce la libera espressione dei cittadini visto che lega tra loro due tematiche completamente distinte, quella degli sgravi fiscali e quella del finanziamento dell’Avs. Un vero e inaccettabile ricatto sul modello di quanto proposto dal Governo ticinese lo scorso anno con la riforma fisco-sociale. Un ricatto dal gusto decisamente amaro.

 

Ma la RFFA, e più in generale gli sgravi fiscali a favore delle grandi società come può confermare qualsiasi economista intellettualmente onesto, è anche controproducente da un profilo economico. Infatti i capitali risparmiati non vengono investiti nell’economia reale, ma vengono dirottati verso paradisi fiscali e operazioni speculative.

 

Quella che verosimilmente andrà in scena sarà una campagna tra fronti che hanno sensibilità e visioni antitetiche sullo sviluppo della nostra società. Noi saremo al fianco dei lavoratori, delle donne, dei giovani e degli anziani che in questi decenni di politiche liberiste hanno subito un’erosione dei diritti e delle condizioni di vita e di lavoro.

 

Noi saremo al fianco delle persone comuni che oggi stentato ad arrivare alla fine del mese per colpa di politiche che hanno concentrato la ricchezza nelle mani di pochi. E i progetti di defiscalizzazione a favore del capitale sono stati uno dei maggiori vettori che hanno favorito la crescita delle diseguaglianze sociali.

 

 

Contrastiamo quindi a viso aperto la RFFA e battiamoci affinché venga bocciata in votazione popolare il prossimo 19 maggio. È necessario lavorare attorno a un’altra e una diversa prospettiva che permetta di contrastare le profonde ingiustizie che permeano la nostra società. La scadenza del prossimo 19 maggio rappresenta certamente uno snodo importante verso questa prospettiva. E allora diciamo un forte e chiaro NO alla Rffa.

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