C(h)risto e discepoli sulle rive del Verbano: “wow”

di Beppe Savary-Borioli

 

Cristo per camminare sul Lago Genesaret non aveva bisogno di un pontile. Christo due mila anni più tardi nel voler emularlo sulle acque del Lago d’Iseo fece costruire i “floating piers”. Sulle rive del Verbano c’è chi vorrebbe imitare l’impresa christiana, cioè collegare Ascona e le Isole di Brissago mediante una “passerella” galleggiante costruita da elementi in plastica.

 

“Wow”, “walking on water” (espressioni nella “fifth national language” sembrano fare “trendy”) dovrebbe attirare folle di turisti e “rilanciare” così il Locarnese.

 

Il progetto fa parte di quel tipo di attrazione turistica creata per incitare un “turismo degli eventi” che si caratterizza dallo spostamento di numeri elevati di turisti sul ritmo del “mordi e fuggi”. Spostamenti che di regola non avvengono soltanto con i mezzi di trasporto pubblici, creando poi un notevole aumento di traffico che rischia di disturbare gli abitanti della zona, ma anche i turisti abituali. Le reazioni degli abitanti di Barcellona contro l’eccesso di “movida” e il “troppo turismo” dovrebbero essere un monito.

 

L’impatto negativo della prevista massa di visitatori supplementari sul fragile equilibrio del Parco delle Isole di Brissago è già stato menzionato da chi ci ha lavorato per anni. Sugli effetti collaterali dell’immissione di una grande quantità di plastica nelle acque del lago è lecito preoccuparsi come sugli aspetti di sicurezza in caso di eventi meteorologici eccezionali - risale a poco tempo fa la distruzione di una parte di molo in occasione di una usuale tempesta sul Verbano.

 

Come questa “passerella” possa essere stata inserita nell’elenco dei sentieri escursionistici fugge alla nostra comprensione. Bene hanno fatto la STAN e l’architetto Storelli a opporvisi.

 

 

Per il ForumAlternativo quest’iniziativa, come quella del progetto per un resort di lusso sui Monti di Locarno, va combattuta con tutti i mezzi. Se il Locarnese volesse rilanciarsi nel “turismo di qualità”, allora riprenda l’idea della creazione di un centro per congressi regionale. Lucerna insegna e Lugano sembra aver capito: un centro congressi riempie gli alberghi e i ristoranti nella bassa stagione e fa lavorare tutti i servizi legati al turismo. Se poi i congressisti si saranno trovati bene nel Locarnese, torneranno magari per passarci delle vacanze. Per creare un centro per congressi importante come proposto un paio d’anni orsono sul terreno dell’ex-aerodromo di Ascona (in quale cassetto sarà poi finito quel bel progetto?), tutto il Locarnese dovrebbe unirsi e abbandonare le iniziative campanilistiche. Lo stesso discorso va fatto per la creazione di un vero polo culturale.

 

Continuare a svendere e distruggere la risorsa più preziosa che proprio il Locarnese può offrire ai suoi abitanti e visitatori, cioè il suo paesaggio naturale, potrebbe a breve rivelarsi fatale.

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