Avvertenze ai lettori

di Luigi Pagani, detto ul matiröö

 

Il Corriere del Ticino, mai stato indipendente, passa da una versione di destra a un’altra. Il passaggio è generazionale, di sostanza e di forma. L’aspetto curioso è che Fabio Pontiggia, con un passato giovanile da missino e in età adulta da Marina boys, è stato scavalcato da un giovane Foa-boy, il Paride Pelli ammiratore del presidente amico dei sovranisti oggi in crescita.

Segno dei tempi che cambiano, anche nella destra del piccolo Ticino.

 

Il direttor Pontiggia all’interno del Corriere conta ormai quanto il fattorino che consegna all’alba i giornali. Già provato dagli anni della difficile coesistenza con il propagatore di bufale Marcello Foa, il direttore sulla carta ha nei giorni scorsi definitivamente perso la lotta di potere interna. Il trionfo è tutto degli apostoli del Foa, il duca conte Paride Pelli Ballam e il subit sota Gianni Righinetti.

 

Dalla versione di un giornale di destra piuttosto sobrio e dai tratti tipici del padronato signorile, oggi si passa a quella vuota e sprezzante dei carrieristi. Si contano già le prime vittime della faida interna e dell’avvento del nuovo corso. Se nel passato al Corriere raramente si licenziava e i suoi dipendenti godevano di condizioni dignitose, oggi col cinismo tipico degli ambiziosi carrieristi, senza alcuna pietà son stati fatti fuori dall’organico padri e madri, collaboratrici e collaboratori di lunga data, per imporre una nuova linea editoriale.

 

Dall’ex direttore Pontiggia e il suo vice Costantini ci si sarebbe potuti attendere un sussulto di dignità. Davanti all’evidenza, sarebbe stata un’uscita da gran signori offrire ai vincitori le loro dimissioni, magari sotto forma di prepensionamento. Con quanto risparmiato sui quei generosi stipendi, non sarebbe stato necessario licenziarne nove semplici collaboratori. C’è chi giura che così sia stato, ma che l’offerta sia stata declinata dai nuovi padroni del vaporetto. Ha prevalso la voglia dei carrieristi di dare un segnale all’insieme dei collaboratori, punendone alcuni per educarne cento. A farne le spese dunque dei giornalisti generalmente apprezzati nei parametri storici di quel che fu il Corriere. Ma evidentemente inadeguati ai parametri del nuovo corso editoriale.

 

Il modello del Paride un pochino già lo si conosce: la palestra dei webeti di ticinonews di cui lui è stato direttore per un anno. Il portalino dove tutto vale purché faccia click, ha raggiunto la sua apoteosi con l’assunzione voluta dal Paride di quel curioso caso umano che è il Sacchi, l’ex redattore frontaliere del domenicale istigatore dell’odio ai frontalieri.

 

Insomma, cari lettori del cdt, da oggi preparatevi a leggere il vostro giornale zeppo di articoli dall’attacco accattivante: “Ombretti, cipria e rossetto”, dove si spiega in modo frivolo il contributo femminile alla politica. Perché in quest’epoca di democrazia liquida, la comunicazione non può che essere evanescente. Per l’informazione e l’approfondimento, prego rivolgersi altrove.