Salva Monte Brè
È con grande soddisfazione che abbiamo appreso il comunicato stampa con il quale il Municipio di Locarno ha annunciato ufficialmente il 19 luglio la decisione di introdurre una misura sospensiva di salvaguardia, la Zona di Pianificazione, nel nostro comprensorio montano.
Questa misura, volta a sospendere temporaneamente qualsiasi costruzione sproporzionata, darà il tempo all’iniziativa popolare di seguire il proprio corso e alla volontà pubblica e democratica di emergere.
In effetti, tenuto conto dello spettacolare successo dell’iniziativa popolare promossa dalla nostra Associazione, e visti gli appoggi manifestati dalla Fondazione Weber / Helvetia Nostra, dall’Associazione di quartiere Solduno-Ponte Brolla-Vattagne, dalla Pro Monte Brè e da un gruppo parlamentare interpartitico, riteniamo che questa sia la decisione giusta.
Ringraziamo sinceramente il Municipio per questa mossa incoraggiante. Siamo lieti che confermi in tal modo di voler dare seguito al processo democratico. Ora ci aspettiamo che questa Zona di Pianificazione venga attuata rapidamente e nella giusta forma.
Osiamo sperare che Augur Invest, ribattezzata proprio questo mese Aedartis AG, prenda debitamente atto di questo sviluppo e rinunci al suo progetto distruttivo per questo prezioso balcone sopra Locarno. Riteniamo piuttosto improbabile che decida a questo punto di ignorare la volontà politica e pubblica, cercando di presentare una frettolosa e raffazzonata domanda di costruzione per anticipare la misura di salvaguardia e l’esercizio democratico.
Un simile approccio non avrebbe alcuna possibilità di successo; ci opporremmo infatti con la medesima forza e determinazione che ci hanno finora contraddistinto, argomentando, ad esempio, ai sensi dell’articolo 62 LST (decisione sospensiva) e non mancheremmo di suscitare la massima eco a un tale comportamento oltraggioso. Inoltre, siamo propensi a credere che gli attuali proprietari e direttori di Augur/Aedartis siano persone onorevoli; tanto da essere consapevoli di quanto il loro progetto distruggerebbe il carattere della nostra montagna. Sappiamo che sono stati pesantemente influenzati da un ciarlatano che prometteva loro il pieno sostegno degli abitanti, ma confidiamo che siano imprenditori pragmatici, che sapranno fermare le spese e che non cercheranno di farci avallare l’errore di credere alle bugie di un noto truffatore.
Se questa nostra valutazione fosse confermata, saremmo anche pronti a discutere con loro, se lo riterranno opportuno, per valutare in che misura potremmo assisterli a trovare acquirenti per i loro terreni male acquisiti. In questo caso potremmo forse sollecitare interlocutori locali, amanti della natura e che, come noi, condividono il nostro senso di sovranità individuale, e che siano disposti a restaurare le case abbandonate del Monte Brè.
In ogni caso la nostra Associazione rimane in massima allerta, continuando ad agire nel nome della verità, della bellezza e del consenso, e a partecipare, per quanto possibile, alla rinascita del nostro piccolo paradiso montano.