Riprendiamoci le città

CSOA il Molino

 

Dopo anni in cui la questione dell’autogestione sembrava essersi più o meno “stabilizzata” (nonostante le periodiche scadenti voci, le minacce e i rumori di sgombero) ora, con il “nuovo”, schickoso e pretenzioso progetto di 26,5 milioni per la costruzione di un polo culturale “alternativo-internazionale” (il cui solo concorso progettuale costerà 450.000.-), ci è sembrato urgente e fondamentale andare a riprenderci le vie, le piazze, i luoghi simbolo di questa città: in maniera fantasiosa, numerosa, eterogenea, determinata, degna, creativa, rumorosa, colorata.

 

Perché esiste un’altra città che vive, macina, si oppone, sogna, fomenta, s’autorganizza e lotta.

 

Da parte nostra, come già detto e ripetuto più volte, lì siamo e lì resteremo. Non perché rifiutiamo a priori un confronto, ma perché dopo anni di ingombrante “nulla che avanza”*, riteniamo superata e inutile la farsa di trattative con una classe politica che, di pari passo alla cronica incapacità di comprensione e visione politica dell’autogestione e dei suoi funzionamenti, dimostra un totale disprezzo per le “inconformità”. Ma il problema pensiamo non sia neppure questo. No, quello che più ci preme è continuare a soffiare il vento delle libertà. E dare un segnale forte, limpido e collettivo a tuttx coloro che lassù in alto si arrecano con arroganza il diritto di controllare e di impossessarsi di vite, corpi e territori.

 

O anche del coraggio di riprendersi mondi altri: mondi dove non tuttx intendono accodarsi ad accettare con rassegnazione i proclami della città in alto: quella dei padroni, degli speculatori, dei razzisti, degli imprenditori della paura, dei securitari, dello stato di polizia, dei sessisti e degli omofobi! La stessa città che viviamo tutti i giorni al bar, alle fermate dei bus, nei ritrovi pubblici, nelle manifestazioni ufficiali, nelle strade, nelle piazze. Quella che ci crea ansie, rabbie, inquietudini, tensioni, inkazzature, tristezze.

 

Ma mai rassegnazione, accettazione, omologazione.

 

Ed è anche – o forse soprattutto - per questo che ci riprenderemo le città e che vi invitiamo a farlo con noi - tuttx assieme e tuttx diversx – e a raccontarcene le ragioni. Per una libera diffusione di pratiche e culture autogestite, per l’autodeterminazione dei corpi, dei generi, degli ecosistemi, dei popoli in resistenza. Per la libertà di movimento, di poter attraversare e di poter restare, per ognuna e ognuno!

 

 

Buon fine estate,

salud y libertad,

l’assemblea del CSOA il Molino (a meno di tre settimane dalla discesa intergalattica)