Clima, salute, lavoro, fisco: il vento del cambiamento

di Beppe Savary-Borioli *

 

Verdi e Sinistra alternativa si sono lanciati nella campagna elettorale con la volontà di portare un vento di cambiamento. Un cambiamento necessario e urgente nell’approccio politico ai tanti problemi che incontriamo in Ticino, in Svizzera e a livello globale. Le soluzioni concrete non mancano, come dimostrato dal nostro programma.

Il cambiamento climatico richiede una strategia universale alla quale la Svizzera deve partecipare. L’abbandono delle fonti energetiche fossili e nucleari con un passaggio alle fonti di energia rinnovabili deve rispettare le scadenze serrate dettate dai rischi legati all’aumento della temperatura globale.

 

Le misure che combattano il cambiamento climatico devono però essere debitamente compensate onde evitare di penalizzare chi non ha i mezzi per farvi fronte (i «gilets jaunes» insegnano).  Per la Svizzera, paese di ricerca e d’innovazione, si aprono tante opportunità anche nella creazione di posti di lavoro sostenibili in un economia circolare.

 

Nel mondo del lavoro, la parità tra uomo e donna deve avere la priorità, sia che si tratti di assicurare la parità salariale che di conciliare lavoro e vita familiare (congedo parentale, telelavoro, asili nido, lavoro a tempo parziale). Il dumping salariale e il precariato vanno combattuti con contratti collettivi generalizzati nazionali e per tutte le categorie e con un salario minimo legale di 4000 franchi netti. Apprendisti e giovani lavoratori non devono essere usati come manodopera a basso costo: salari minimi e durata massima devono essere fissati per gli stage. L’orario di lavoro va ridotto per permettere di occupare chi si trova in disoccupazione o è sottoccupato. La legislazione sui fallimenti va inasprita per impedire i fallimenti criminosi «a scopo di lucro».

 

Inoltre, ci opponiamo fermamente all’Accordo quadro con l’UE e a trattati di libero scambio commerciale con paesi che saccheggiano e distruggono la natura.

 

La salute viene ritenuta il nostro bene più prezioso, ma chi si ammala rischia di trovarsi confrontato con un sistema sanitario a due velocità: uno per chi può permettersi di pagare tutto di tasca propria e con le sue assicurazioni private costose, e uno per chi ha soltanto la cassa malati di base, la quale può addirittura rifiutare certe terapie innovative. Una cassa malati unica e pubblica con premi proporzionali al reddito e alla sostanza resta una delle proposte più valide per sgravare la maggioranza della popolazione da premi insostenibili e per combattere lo strapotere delle casse malati attuali. Mentre per contenere i costi della salute, bisognerà introdurre misure come le licenze obbligatorie sui farmaci, mettendo un freno all’ingordigia delle ditte farmaceutiche.

 

Ma non è tutto: il cambiamento deve avvenire anche nelle assicurazioni sociali e nella politica fiscale. Ci battiamo per il rafforzamento dell’AVS tramite una tassa sui grandi patrimoni e sule transazioni finanziarie, senza innalzamento dell’età di pensionamento e senza aumento dell’IVA e dei prelievi sui salari. Chiediamo l’introduzione di misure per lottare contro la concorrenza fiscale intercantonale e internazionale. Ci opponiamo a sgravi fiscali a pioggia che svuotano le casse pubbliche a svantaggio della comunità.

 

In poche parole: ora si cambia!

 

 

 

 

* Beppe Savary-Borioli

candidato al Consiglio nazionale