Terrapiattisti ticinesi

di Luigi Pagani, detto ul matiröö

 

Se uno dice che fuori piove e l’altro sostiene ci sia il sole, non è che il giornalista debba riportare le due versioni. Il suo compito è aprire la finestra, guardare il tempo e informare i lettori se piove o meno. Non la pensa così il fu direttore Fabio Pontiggia, ormai incamminato sulla via del tramonto professionale, sospinto dai Foaboys verso l’uscio della pensione.

Il nostro, in un sussulto di orgoglio nel rivendicare il ruolo di direttore responsabile del quotidiano dipendente del Ticino, ha scritto un editoriale in cui rivendica il diritto di dar voce a chi nega l’influsso dell’attività umana nell’accelerazione del riscaldamento climatico e relativi mutamenti.

 

Guai però a definire quest’ultimi negazionisti. «Su questa testata, per chi usa il termine negazionista, non c’è spazio» ha tuonato il Pontiggia. Ora, se il 97% degli articoli scientifici sul clima pubblicati sulle più svariate riviste specialistiche del mondo arriva all’identica conclusione, ossia che l’attuale riscaldamento del clima è dovuto all’uomo, qualcosa vorrà ben dire. Chi nega questa verità scientifica sostenuta dalla comunità dei climatologi, come lo vogliamo chiamare? Se poi, sul tuo giornale, inviti per primo ad esprimersi di clima un pio geriatra, non è che fai dell’informazione autorevole.

 

Ma ormai al Pontiggia son rimaste poche soddisfazioni: quelle d’invitare negazionisti climatici esperti di aromi e fare lunghe elucubrazioni mentali sulla Catalogna che al lettore medio del Corrierino impipano niente. Rimpiazzato dai Foaboys, Fabio si rassegna ormai alle novità partorite dalle menti dei giovani rampanti. Sgamati dal Gas, si son visti sputtanati il loro copia-incolla della campagna pubblicitaria di Repubblica per lanciare la nuova grafica del Corriere.

 

Ora, la nuova grafica può piacere o meno. De gustibus. Quel che è più interessante, sono i contenuti. Fantastico l’accorpamento Ticino&Svizzera. Con un restyling grafico venduto come nuova foliazione, fai sparire due redazioni e ne ottieni una. Se poi lo spazio lo riempi con mezza pagina di riassunto del dibattito della sera prima a Teleticino (dove già lo share sfiora il 2%...), s’intuisce l’elevata qualità informativa. Manca solo che al posto della cronaca faccia fare al mezzo busto il riassunto del telegiornale di Teleticino della sera prima, e siamo al top. Geniale poi l’idea, in quest’epoca di sovranisti e terrapiattisti, di mettere le notizie del mondo giusto un attimo prima dei morti.

 

Ci sarebbe da ridere se non fosse che ci va di mezzo la qualità dell’informazione a disposizione della popolazione per farsi un’opinione. Peggio ancora, che tra restyling grafica e relativa campagna pubblicitaria, nuova newsroom, l’acquisizione dell’Illustrazione ticinese, metà del pacchetto azionario del Caffè (per evitare rischi di denunce di concorrenze sleale…) e più stipendi da direttori che collaboratori, si capisce perché il povero Corrierino di Santiago da Buenos Aires sia stato costretto a licenziare neo mamme e padri di famiglia per risparmiare.

 

Son tempi duri, per alcuni di più, per i Pelli e combriccola, meno. Se poi, come si mormora, il Foa sarà di ritorno con il salario da presidente Rai, sarà l’apoteosi. Ma tranquilli, che da noi, queste cose non succedono…

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