Sagra del Peperoncino Ribelle

SABATO 26 ottobre

C.S.O.A il MOLINO - Lugano

Il CSOA il Molino, nel festeggiare i suoi primi 23 anni, è lieto di ospitare, per il sesto anno (quasi) consecutivo, LA SAGRA DEL PEPERONCINO RIBELLE.

 

Il programma della giornata:

 

dalle 15:30 – Mercato di autoproduzioni piccanti; degustazione peperoncini; attività per bambinx; installazioni di fuoco e ferro; materiali di controinformazione, esposizioni di foto (viaggio dei migranti alla frontiera di Tapachula) e di manifesti di grafiche zapatiste .

 

18:30 – Gara di resistenza al piccante e aperitivo

 

20:00 – Cena mexfusion

 

21:00 – Le Lapille in “Tully, Judith & Il Galateo”, commedia di fuoco 

 

23:00 – Tremenda Jauria – electrocumbiapunkrapreggeaton combativo da Madrid 

 

01:00 - Fiesta y Baile

 

 

A sostegno dei progetti PIRATA in Messico e con Rocco sempre nel cuore.

 

Una giornata di solidarietà, cibo, musica, amicizia, ballo, complicità. Di fuoco piccante e di fuoco ribelle.

Perché dalle comunità zapatiste in Chiapas al Confederalismo Democratico in Rojawa; dal Centro Sociale il Molino a tutti gli spazi sociali sotto attacco nel mondo intero: "qui siamo e qui resteremo".

 

La solidarietà attiva e complice di queste giornate significa portare gesti di rivolta, di tenerezza e di conflitto in un mondo sempre più marcato da razzismi, esclusione, "machismo", individualismo e rassegnazione.

Nel concreto significa sostenere i processi di autogestione e di autonomia della comunità zapatiste in Chiapas. Significa portare vicinanza e complicità alle lotte popolari e ai/alle prigionierx incarceratx. Come nel caso di Miguel Peralta, compagno mazateco originario della comunità Eloxochitlán de Flores Magón in Oaxaca, condannato a 50 anni di carcere con l'accusa, costruita ad arte, di omicidio.

Vuol dire sostenere i processi di autodeterminazione e di autodifesa delle donne in resistenza e dei generi in dissidenza: da quelli delle donne indigene o dei collettivi trans-queer-lesbo, a quelli delle lavoratrici sessuali organizzatesi nella Brigada Callejera.

Vuol dire camminare a fianco dei popoli indigeni in resistenza come quelli dell'organizzazione CODEDI e del suo progetto di terre recuperate Finca Alemania, sotto costante attacco della repressione delle forze militar-polizesche.

Vuol dire collaborare con i progetti contro-informativi e autogestiti, dalle radio libere e comunitarie alle fanzine militanti e popolari.

Perché anche nel Messico ribelle - nonostante le false promesse di un "nuovo" presidente di "sinistra" - le lotte sono costantemente insanguinate e sotto attacco: dalla violenza della narco-guerra e dei paramilitari alla militarizzazione del paese, dai femminicidi, alle sparizioni forzate, ai grandi progetti imposti e inutili.

 

E sempre le stesse e gli stessi a subirne le conseguenze: i poveri, le donne, le indigene e i ribelli.

 

Samir Flores, contadino indigena nahuatl, attivista, locutore dell radio comunitaria Amiltzinko e membro del Congresso Nazionale Indigeno, era unx di questx. Ucciso da sicari con la complicità del malgoverno per la sua opposizione al Progetto Integrale Morelos (dighe, termoelettriche, ...), Samir continua a vivere nelle lotte. E nella resistenza ai grandi progetti devastatori dal Tren Maya, al Corridoio Transismico, dai parchi eolici ai gasdotti e alle miniere che si estendono in tutto il paese.

 

Perché solidarietà è anche attaccare e segnalare ditte, industrie, banche, imprenditori della guerra che, in Svizzera e in Occidente, seminano terrore in tutto il mondo, producendo interi spostamenti di popolazioni, nuove frontiere artificiali, saccheggi e devastazioni, riassumibili nel concetto di "necro-politiche" - vere e proprie operazioni di morte e di terrore coloniale e razzista - per cui ci si arroga la decisione su chi ha il diritto di vivere e chi no.

 

Come gridato quel 14 settembre scorso, lungo le strade di Lugano: "riprendiamoci le città e i territori" e continuiamo il nostro cammino sul sentiero non tracciato "della libera diffusione di pratiche e culture autogestite, dell'autodeterminazione dei corpi, dei generi, degli ecosistemi e dei popoli in resistenza".

 

Per la libertà di movimento, di poter attraversare e di poter restare, per ognuna e ognuno!

 

Samir Flores vive. Libertà per Miguel Peralta. Verità e giustizia per Ayotzinapa.

 

Il Molino non si tocca.

 

Ci si vede alla Sagra, ci si incontra nelle strade.

 

Collettivo Zapatista di Lugano