Se questa è la UE del futuro

di RedQ

 

Proprio mentre l’Europa stava soffrendo per la canicola di inizio estate, il Consiglio europeo ha pubblicato il documento ufficiale “una nuova agenda strategica 2019-2024”, che riassume le idee della Commissione e delle altre strutture UE per il prossimo futuro.

Chi si aspettava una disanima sulla situazione attuale di un continente in preda a fenomeni di razzismo e di oscurantismo, non potrà che strapparsi i capelli. Non c’è una sola parola che evidenzi i difetti del sistema globale e le conseguenze di quella crisi che ha portato una parte della popolazione a seguire i pifferai della destra estrema, che propongono soluzioni, spesso riprese dal nazifascismo del secolo scorso, a problemi come la crescente disuguaglianza sociale e la precarietà del lavoro, che sono però ben reali.

 

Niente di tutto questo. Anzi, nel capitolo “Lo sviluppo della nostra base economica” ci si concentra quasi esclusivamente su tutto quanto servirà in futuro a garantire la competitività su scala globale dell’Europa, in quanto la competitività sarebbe l’unica garanzia della creazione di lavoro. Di tutti i problemi inerenti al lavoro, neanche una parola: per l’EU l’Europa non è un insieme di popoli o di lavoratori, è semplicemente un mercato.

 

Ma c’è di peggio. Il primo capitolo è dedicato alla “Tutela dei cittadini e delle libertà”, dove si discutono tutte le minacce che pesano sul nostro continente. Uno si aspetterebbe appunto magari una discussione sui sovranismi, sul razzismo, sulla crescita della violenza. E invece no: quasi tutto il capitolo è dedicato alle migrazioni, con la necessità di assicurare “l’integrità del territorio, per poter decidere chi può entrare in Europa”.

 

Nel capitolo sul sociale, anche se si riconosce l’esistenza di disuguaglianze e nuove forme di esclusione, per quanto riguarda le soluzioni non si va al di là di un inconcludente bla bla, che lascia assolutamente il tempo che trova.

 

E a proposito delle relazioni internazionali, a parte l’ONU, le uniche altre sedi internazionali che sembrano essere importanti per l’UE sono il WTO e la NATO. Questo può sicuramente piacere ai liberali nostrani, ma sinceramente non a noi.

 

Bruxelles sembra quindi non aver capito che aria tira nel Continente: e se questi sono gli intendimenti, c’è da pensare che tra 5 anni Salvini, Le Pen e Orban potranno trionfare alla grande. E le nomine alle due cariche più importanti nell’EU non possono che rafforzare quest’impressione. Difatti la nuova conduttrice della Commissione Europea, ex Ministra della Difesa tedesca Ursula Von der Leyen, conosciuta per le sue posizioni molto guerrafondaie e di Christine Lagarde alla testa della Banca Centrale Europea, non sono per niente un progresso, come qualcuno ha voluto ipotizzare, perché ora a quelle posizioni ci sono due donne. Entrambe sono conosciute per essere della stessa fibra della Thatcher, per cui le classi popolari europee non possono che aspettarsi ulteriori disastri, ricordando il ruolo nefasto giocato da entrambe le signore per esempio nel ridurre alla povertà buona parte della popolazione greca. E per fare il gioco di Salvini e della Le Pen non c’è di meglio che lasciare il comando delle operazioni a rappresentanti del liberismo duro e puro.

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