Aumentano le persone in assistenza e la politica fissa salari da fame

di Red

 

Ad un giorno dall’infausto accordo adottato in merito al salario minimo (per un commento rimandiamo al comunicato stampa diramato ieri dal Forumalternativo), sono stati resi noti i dati relativi all’assistenza sociale in Ticino. 

Le persone al beneficio dell’assistenza restano ampiamente sopra le 8'000. Nel terzo semestre dell’anno vi è stato addirittura un incremento di quasi 500 persone che devono ricorrere all’assistenza.

 

Una situazione vieppiù drammatica che conferma il progressivo degrado delle condizioni di vita nel nostro Cantone. Un Cantone in grave sofferenza nel quale crescono le sacche di povertà ed esclusione.

 

 

Dal 2008 al 2017 il Ticino, ha visto raddoppiare il tasso di rischio di povertà delle persone attive occupate, passando dal 12.4 al 24.1. Nessuna regione Svizzera ha conosciuto una tale esplosione.

 

In una regione dove il lavoro è sempre più spesso slegato dai diritti e la pressione sui salari cresce a dismisura si approfondisce la crisi sociale. Basti pensare che tra le oltre 8'000 persone in assistenza più di un quarto hanno un lavoro. Un lavoro sempre più malato, sempre più precario, e sempre più mal retribuito.

 

In questo contesto decidere di fissare un salario minimo di poco superiore a 3'000 franchi lordi al mese non solo non permetterà di ridare valore al lavoro ma amplificherà ulteriormente disagio ed esclusione. Un clamoroso autogoal!