Riflessioni sul risultato della lista “Verdi e Sinistra alternativa”

di Damiano Bardelli

 

Se il successo della sinistra a queste ultime Elezioni federali è stato strabiliante, con il 28% dei voti complessivi d’area e l’elezione di una rappresentante al Consiglio degli Stati, il risultato ottenuto dalla lista unitaria “Verdi e Sinistra alternativa” è addirittura storico. 

I dati parlano chiaro: l’alleanza inedita tra Verdi, Partito Comunista e ForumAlternativo, sostenuta dal Partito Operaio e Popolare, ha stravolto gli equilibri politici del nostro cantone. Un risultato per il quale il Forum lavora ormai da anni con convinzione, e del quale non possiamo essere che soddisfatti.

 

Con quasi il 14% dei voti, abbiamo prodotto un vero e proprio terremoto politico come non se ne vedevano dai tempi della fondazione della Lega. Abbiamo contribuito a riequilibrare la delegazione ticinese alle Camere federali dopo anni e anni di strapotere della destra. Abbiamo portato a Berna una rappresentante della nostra lista nella persona di Greta Gysin. Abbiamo contribuito al risultato di Marina Carobbio, portando finalmente la sinistra ticinese al Consiglio degli Stati – con otto anni di ritardo, verrebbe da aggiungere.

 

Ma non è solo questione di voti e di eletti: abbiamo riportato entusiasmo a sinistra dopo anni di delusioni, di “turamenti di naso” e di agonizzante declino. Al riguardo, sia durante la campagna che dopo il voto del 20 ottobre, è incredibile la quantità di persone che hanno tenuto a manifestare il loro entusiasmo per l’inedita alleanza che abbiamo costruito con cura e coerenza: moltissimi giovani, persone che non si riconoscevano in nessun partito o che non avevano l’abitudine di votare, ma anche diverse persone nell’orbita del PS, simpatizzanti, militanti e addirittura rappresentanti nelle istituzioni delusi dalla politica portata avanti negli ultimi anni dal loro partito di riferimento.

 

Ma il dato più importante, è che abbiamo cambiato radicalmente il panorama politico del canton Ticino. Assemblando delle forze un tempo frammentarie e quindi marginali in una nuova forza politica, abbiamo spinto liberali e conservatori a rinnegare 150 anni di storia e di conflitti per stringersi in un abbraccio che si è poi rivelato fatale. Offrendo un’alternativa valida, costruttiva e coerente ai partiti di governo, abbiamo contribuito al crollo della Lega, schiacciata dal peso delle sue contraddizioni, tra retorica barricadera e politica istituzionale liberal-conservatrice, tra slogan populisti e sete di “cadreghe” nei consigli d’amministrazione. Contraddizioni che l’hanno portata sotto la soglia del 17%, ad un tiro di schioppo dalla nostra lista unitaria.

 

Costruendo un progetto politico entusiasmante, incentrato sugli urgenti problemi sociali e ambientali del nostro tempo, abbiamo ridimensionato il peso relativo del Partito socialista. Fino all’altro ieri e per oltre un secolo forza egemone della sinistra ticinese, la socialdemocrazia non può più dettare in modo indipendente l’agenda politica a una galassia di partiti minori: l’alleanza “Verdi e Sinistra alternativa” ha il suo stesso peso specifico e la sinistra è ormai divisa in due grandi poli di forza equivalente.

 

Il dato, valido a livello cantonale, è confermato anche su scala locale. Se nella Bellinzona del sindaco Branda il PS regge bene e a Lugano le due anime delle sinistra sono equivalenti, a Locarno e Mendrisio l’alleanza “Verdi e Sinistra alternativa” è addirittura la prima forza della sinistra – come in altri 54 comuni, di diverse taglie e di diverse regioni. Il risultato più impressionante è proprio quello di Locarno, dove la nostra lista è andata oltre il 20%, a fronte di un PS sceso addirittura sotto il 15%. Abbiamo letteralmente sfondato, e in futuro, di fronte ad un’alleanza come la nostra, per i socialdemocratici sarà difficile giustificare gli appelli al voto utile.

 

Attribuire questi risultati esclusivamente ad un “onda verde”, come fatto da numerosi giornalisti, non solo è riduttivo, ma è addirittura in contraddizione con la realtà fattuale. Si tratta di un mito che sminuisce la portata storica del risultato ottenuto dalla nostra alleanza e che quindi va sfatato.

 

Sei mesi fa, in occasione delle Cantonali, i Verdi si assetavano attorno al 6,6%, un ottimo risultato per un partito in fase di ricostruzione dopo un periodo turbolento, ma pur sempre lontano dal 14% ottenuto insieme il 20 ottobre. Ad aprile si era già in piena “onda verde”, con i Verdi svizzeri che registravano risultati eccezionali un po’ in tutti i cantoni (poi confermati alle Federali), al punto che la SRG, come altre testate, commentava le Cantonali affermando che “la tanto attesa onda verde non si è manifestata”, facendo del Ticino un’eccezione.

Non ci si spiega quindi come questa “onda verde” possa aver colpito magicamente in modo selettivo e a mesi alterni, e il tutto solo in Ticino. Certo, l’attenzione per la questione ambientale, più che mai urgente e che ha trovato la sua massima espressione nella magnifica manifestazione nazionale per il clima del 28 settembre, ha senz’altro contribuito al successo della nostra alleanza, ma questo non basta a spiegare il nostro risultato.

Si pensi al doppio ritorno di Greta Gysin e di Franco Cavalli, o alla campagna che abbiamo condotto in modo capillare e innovativo. Ma soprattutto non si può passare sotto silenzio il fatto che tutti insieme – Verdi, PC e ForumAlternativo, con il sostegno del POP – abbiamo sviluppato un progetto politico che risponde ai problemi più pressanti del nostro tempo e abbiamo costruito un’alternativa credibile a dei partiti di governo atrofizzati e a corto d’idee.

 

Ad aver entusiasmato, è stata l’alleanza tra un’anima ambientale e un’anima sociale: moltissimi nostri elettori non avrebbero votato per nessuno dei nostri partiti se questi si fossero presentati in modo indipendente. Non per niente, i voti ottenuti dai candidati dell’area verde e quelli della sinistra alternativa sono quasi equivalenti e i nostri due candidati, Franco Cavalli e Beppe Savary, hanno ottenuto un risultato eccezionale, piazzandosi rispettivamente primo e secondo subentrante al termine di un’elezione serratissima.

 

Come ForumAlternativo siamo ovviamente soddisfatti di questo risultato e siamo fieri di aver potuto contribuire in modo decisivo al rinnovamento della sinistra ticinese. Queste elezioni hanno confermato quanto andiamo dicendo da diverso tempo: una parte consistente dell’elettorato ticinese è fortemente scontenta dei partiti di governo e il momento è maturo per costituire una forza di opposizione costruttiva che sia in grado di incidere nella vita politica del nostro cantone.

Noi del Forum abbiamo lavorato duramente per concretizzare quest’alleanza con i Verdi del Ticino e il Partito Comunista, e i risultati confermano che questa decisione è stata pagante.  Separati, siamo marginali. Uniti, Verdi e Sinistra alternativa sono una grande forza che può andare lontano, in modo indipendente.

 

Non resta che augurarsi che questa alleanza possa avere una vita lunga e prospera. Non penso solo alle imminenti elezioni comunali, ai vari referendum e iniziative in corso, o alle lotte extraparlamentari che ci aspettano in nome della salvaguardia della ambiente e della giustizia sociale. Lo sguardo è volto molto più in là, alle prossime elezioni cantonali e oltre. Perché se saremo uniti, nell’aprile 2023 avremo la possibilità di ottenere risultati ancora più importanti e di dare così un deciso scossone al sistema politico ticinese.