Altri miliardi a favore dell’esercito

Marco Soldati, Giovani Verdi

La Confederazione svizzera ha approvato la decisione di finanziamento di 6 miliardi di franchi per l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento.

 

A fronte di ciò i Giovani Verdi invitano la popolazione ad opporsi a tale decisione tramite domanda di referendum. Si tratta di un finanziamento tanto inutile quanto dannoso, sostanzialmente per il fatto che i mezzi a disposizione dell’Ufficio federale dell’armamento del DDPS non sarebbero comunque efficaci di fronte all’attacco di un eventuale Paese ostile.

 

Siamo chiari, anche con 30 aerei da combattimento nuovi di zecca la Svizzera non sarebbe comunque sufficientemente pronta. Perché continuare ad investire nelle armi? L’esercito svizzero si pone come obiettivo quello di «proteggere efficacemente la Svizzera e la sua popolazione da minacce e pericoli moderni», ma siamo davvero sicuri che disporre di armamenti all’avanguardia sia la soluzione alla protezione efficace della popolazione? Ma di che protezione stiamo parlando?

 

Al giorno d’oggi i Paesi si combattono sul fronte dei cyber-attacchi, è una guerra virtuale che punta al possesso di dati sensibili e di informazioni riservate e ben venga che il Dipartimento federale della difesa investa tanto anche in quello. Ma il finanziamento di miliardi di franchi ogni anno in un settore come quello bellico è, seppur di natura preventiva, un sistema obsoleto e superato.

 

Nel 2019 la confederazione ha speso più di 5 miliardi nella difesa e nell’armamento (7% delle spese totali della Confederazione). Spese per un esercito i cui militi in larga parte sono demotivati a causa di un sistema di milizia ormai inefficace nell’epoca odierna, costretti a rigide procedure che non portano certamente a dei benefici. Ogni anno giovani reclute muoiono in incidenti stradali anche causati dalle ore di sonno insufficenti e ciò accade in un esercito che conta più morti in tempo di pace che in tempo di guerra.

 

Se davvero si vuole parlare di protezione della popolazione, si cominci a dedicare più attenzione alla tutela dei cittadini svizzeri impegnadosi a favore di una politica ambientale concreta da una parte, e affrontando problematiche sociali dall’altra. L’aumento dei costi della sanità, riforme nella previdenza e dumping salariale, sono queste incertezze che terrorizzano gli svizzeri ogni giorno, minacce ben peggiori di un nemico immaginario pronto ad essere combattuto.